Primavera Sound 2016, la Top7 dei live da non perdere (day 3)

Primavera Sound 2013Si avvicina il Primavera Sound di Barcelona. Nel frattempo sono stati aggiunti dei nomi nel nuovo palco elettronico da spiaggia Bowers & Wilkins e poi tra gli altri Lee Ranaldo e i Lush nell’Hidden Stage di Heineken. Sono stati annullati gli show di vecchie glorie psichedeliche come i Bardo Pond e i Loop e al loro posto sono arrivate due conferme a tema Beaches Brew, Suuns e White Fence, che suoneranno quindi due volte nel corso del weekend, non solo nella festa di apertura del mercoledì. Soprattutto, sono stati pubblicati gli orari ufficiali, con le temute sovrapposizioni che, in un festival così ricco di bei nomi, sono praticamente ineluttabili. Dopo aver passato in rassegna il meglio della programmazione di giovedì 2 giugno e venerdì 3 giugno, e dopo avervi regalato la top 7 dei migliori posti dove mangiare a Barcelona, ci spostiamo sulla serata conclusiva. Ecco sette nomi che non dovreste proprio perdervi sabato 4 giugno, con un occhio sempre alla tabella oraria.

7. Drive Like Jehu

Ci sarebbero i Deerhunter in contemporanea, ma è molto più raro dalle parti del Parc del Forum vedere band del genere. Il quartetto post-hardcore di San Diego è tornato in attività nel 2014 e ancora non s’era visto al Primavera Sound. Piuttosto strano, e infatti eccoci accontentati.

6. PJ Harvey

Ha suonato la prima volta al Primavera Sound quando ancora era un festival per pochi intimi a El Poblenou, nel 2004. Sette anni dopo ha regalato uno dei momenti più intensi della storia della rassegna, con un live crudo e intimo che ben definitiva il suo momento “Let England Shake”. In formazione allargata nel tour dell’ottimo “The Hope Six Demolition Project” non dovrebbe deludere le attese, in uno dei palchi maggiori. PJ è sempre PJ.

5. Action Bronson

Il rapper gourmet del Queens che ispira simpatia per la sua stazza e i suoi modi molto spiccioli è noto per le sue performance pirotecniche dove è solito regalare souvenir insoliti quali tv, pizze e molto altro. Aspettatevi sorprese.

4. Ty Segall & the Muggers

L’instancabile garage rocker californiano, insieme a Shellac e Thee Oh Sees, è uno degli abitué del festival. Ha suonato a tutte le ore e in tutte le condizioni fisiche e climatiche possibili. Questa volta sarà affiancato da una superband composta da Mikal Cronin al basso, Kyle Thomas aka King Tuff alla chitarre e da amici e collaboratori impegnati in The Cairo Gang e Wand. Guardate questo video per farvi un’idea del tipo di live che vi aspetta.

3. Pusha T

Il presidente della G.O.O.D. Music di Kanye West è nato come parte dei Clipse. Quasi quarantenne ha consolidato la sua popolarità grazie a due album potentissimi, “My Name Is My Name” e “Darkest Before Dawn: The Prelude, uscito alla fine dello scorso anno. Hip hop d’alta scuola e una presenza scenica molto presidenziale.

2. DJ Richard

Il suo LP di debutto “Grind” è stato uno dei migliori album techno del 2015. Il producer di Rhode Island ci accompagnerà nell’ultima notte sul molo che accoglie il Pitchfork Stage fino alle sei del mattino. Provate a divertirvi in maniera sana.

1. Brian Wilson performing “Pet Sounds”

Il capolavoro dei Beach Boys ha appena compiuto 50 anni e ancora oggi resta uno dei capisaldi della musica contemporanea. Con pochi rivali. Non crediamo ci sia altro da aggiungere per convincervi a partecipare, nel mezzo del crepuscolo catalano, a una liturgia del genere. Per tutti i gusti, per tutte le generazioni.