Simone Dotto Awards 2010

Album 2010

1. Shearwater – “The golden Archipelago”: Allo scoccare del primo decennio del ventunesimo secolo cade l’anno degli isolani. L’indie rock che emigra e si dà alla vita dell’asceta è un segno dei tempi. O questo o Lady Gaga
2. Liars – “Sisterworld”: Un altro mondo parallelo, fatto di suoni e visioni. Il quartetto di NY raggiunge finalmente l’agognato equilibrio.
3. Dirtmusic – “BKO”: Chris Brokaw, Hugo Race e Chris Eckman. Tre teste del rock d’autore made in USA incontrano la musica elettrica maliana dei Tamikrest. Contaminatori e contaminati che si scambiano di posto.
4. Micah P. Hinson – “…And the Pioneers Saboteurs”: il canto dei padri fondatori americani aggiornato al presente.
5. Mike Patton – “Mondo Cane”: Un’altra inversione di marcia, musica italoamericana di ritorno. E non venitemi a dire che è un album di cover…
6. Black keys – “Brothers”: Musica nera a trecentosessanta gradi, l’r’n’b che torna a far ballare. Bella “fratelli”
7. These New Puritans – “Hidden”: neoelettronica, dubstep, grime e tutto il subbuglio della Londra che balla in formato airplay. Se non sono ai primi posti è soltanto perché dal vivo fanno cagare
8. Thee Silver Mt Zion – “Kollaps Tradixionales”: qualche gradino sotto i predecessori, sempre tre spanne sopra tutti gli altri. Aspettando i GSY!BE
9. Roky Erickson & Okkervil River – “True Love Cast Out All Evil”
10. Johnny Cash – “American Recodings VI – Ain’t No grave”:
due dischi e due voci da ascoltare assieme. Un ritorno che suona come un congedo, e un addio che sembra un arrivederci. La pop music che parla di morte.

Ripescaggi

Fausto Rossi – “L’erba” (1996) Il Rossi che dovete riscoprire.
Dream Syndicate – “the Medicine Show” (1984) Finalmente tornato nei negozi di dischi

Mezze delusioni

Broken Social scene, The National, Sufjan Stevens: tutto qui?

Reunion dell’anno

Massimo Volume: Sembrava di dover lasciare tutto quanto in mano agli anglofoni. Poi, fortunatamente, sono arrivati loro. E hanno fatto piazza pulita

Ritorno dell’anno

Corin Tucker Band – “1.000 Years”: Non sono trascorsi proprio mille anni, ma quasi. Eppure di grinta ne ha ancora, la ragazza.

Live set dell’anno

Songs with other strangers @ Hiroshima Mon Amour, Torino. Perché vedere Steve Wynn fare i cori sullo sfondo non ha prezzo
Paul Weller @ Traffic Festival, Torino. Semplicemente perfetto.

Premio live “Perche’ non me ne sono stato a casa”

These New Puritans @ Spazio 211 – questi inglesi la devono pian-ta-re di mandare avanti dei tredicenni che in studio sembrano dei fenomeni e poi sul palco non sanno come tenere in mano una chitarra…il pubblico pseudonerdalternativo ha fatto il resto

Charlotte Gainsbourg e Afrika Bambataa @ Traffic Festival. No, non hanno suonato insieme. Hanno fatto schifo uguale, ma in momenti diversi

Premio live “Perche’ me ne sono stato a casa” (o Dei rimorsi e delle perdute occasioni)

Massive Attack @ Reggia di Venaria. Maledette questioni di portafoglio!
John Zorn @ Teatro Manzoni, Milano tredici (tredici!) formazioni diverse, una scaletta da Kolossal, Marc Ribot e Greg Cohen… mancavo soltanto io.
Dinosaur Jr e Gang of Four @Ypsigrock e una doppietta così quando mi ricapita?

Personaggio dell’anno

Gil Scott Heron: non sarà proprio “nuovo” da queste parti, come recita il titolo del suo ultimo disco, ma finché saprà scrivere pezzi come Is That Jazz (una bonus track !!!) sarà sempre il benvenuto. Lode alla XL Recordings per avercelo restituito

Patata dell’anno



Melissa Auf Der Maur: beccata in extremis, a dispetto di un album così così sta portando in giro uno show da fare invidia. Ed è rimasta fuori dal gioco delle reunion, una qualità sempre più rara di questi tempi che va ad aggiungersi alle tante doti che vedete qui a sopra

Nel Carrello dei bolliti

Cristiano Godano: la foto parla da sola.

Top 5 videoclip dell’anno

Liars – Scissor

Yeasayer – Ambling Alp

Broken Social Scene – Meet Me in the basement


Teatro degli Orrori – Direzioni Diverse

Vampire Weekend – Cousins

Premio Rock is Dead

A Morgan, che dopo aver ammesso di fare uso di droghe, va nel salotto di porta a porta a beccarsi le ramanzine del Ministro Meloni, di Don Mazzi e del Cardinal Vespa medesimo. A dimostrazione che per chi in Italia fa il mestiere della rockstar al sesso e alla droga segue sempre la confessione domenicale…

(Simone Dotto)

Collegamenti su Kalporz:
Simone Dotto Awards 2009
Simone Dotto Awards 2008
Simone Dotto Awards 2007

28 dicembre 2010

1 Comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *