JOE LEAMAN, Truly Got Fishin’ (Black Candy / Audioglobe, 2004)

Uno snob non potrebbe mai apprezzare un disco come questo. Chi adora riempirsi la bocca di parole come “derivativo” o “scarsamente originale” troverà semplice liquidare “Truly got fishin’” in pochi minuti: è semplice scorgere nelle trame di questi dieci brani le ombre della storia del rock, e in particolare di tutto quello che è uscito dagli USA tra gli ’80 e i primi anni ’90; se però avrete la pazienza di andare oltre la caccia alla citazione, e l’onestà di ammettere che gli innovatori sono estinti, vi accorgerete di come i Joe Leaman abbiano scritto un gran bel disco.

Giacevano in attesa di essere ascoltate da più di un anno e mezzo, queste dieci canzoni, e sono sopravvissute a crisi (l’unico rimasto del nucleo originale della band è Giancarlo Frigieri, passato nel frattempo al basso) e a fallimenti di etichetta (la Gammapop); ora che finalmente le possiamo ascoltare, scopriamo un rock proteiforme, talmente consapevole del passato e della propria storia da saper rielaborare tutto quanto in forme originali; dove qualcuno vede una scarsa omogeneità, io trovo la voglia di non piegarsi a una forma e a un genere definito.

Cinquantaquattro minuti di canzoni, di semplici canzoni: poco importa che si tratti degli schiaffi sexy e potenti dell’iniziale “Alice’s daydreamin’” o dell’avvolgente giro di basso che sorregge “Sweet”, della corsa forsennata di “The way we dance” o dell’ipnosi malinconica di “Fat people…” (a cui Fiamma, nel tentativo di inseguire Sinéad O’Connor, aggiunge cori splendidi), della perfezione pop molto Pixies di “She loves to ask” o dell’infinita fuga free form di “Everything makes a big noise fallin’”, o ancora dell’indelebile melodia della invero non eccezionale “Free karate” (con la sezione vocale dei Julie’s Haircut ai cori), o dei ricordi hard di “Syd”, o della scanzonata “Boogienning”.
Canzoni, capaci di sfuggire alle gabbie di mode e generi e allo stesso tempo abili nel lambirli tutti; un rock che assorbe ogni influenza e finisce per regalare ottimi momenti; ancora una volta, saranno gli snob a rimetterci…

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