Il ritorno di Ainé: le 7 ispirazioni di “BUIO”

È uscito il 19 aprile “BUIO”, il primo capitolo di un concept album diviso in due parti dell’artista soul Ainé. Un diario emotivo che racconta l’elaborazione di una separazione e la successiva rinascita. É il cammino che parte dal preannuncio del dolore fino ad arrivare alla scoperta dell’armonia tra l’ombra e la luce. Dodici brani per dodici mesi, dodici mesi per cadere e rialzarsi. In “BUIO”, c’è la perdita di direzione e delle certezze. Crollano le fondamenta di ciò che si era costruito e si è avvolti nell’oscurità. Ainé racconta le emozioni provate in questo momento e la successiva risalita verso la luce. Ai due singoli già usciti “Scappare – Giugno” e “Pareti – Agosto” si aggiungono altri tre inediti tra cui la focus track “Disordine – Maggio”, una ballad che racconta uno dei momenti più intimi e toccanti per Ainé e “Giganti – Luglio” brano realizzato in featuring con i due giovani talenti della scena musicale italiana Lauryyn e Altea.

Al secolo Arnaldo Santoro, classe 1991, Ainé è uno dei nomi di punta dell’R&B italiano
Si forma alla Venice Voice Academy di Los Angeles e alla Berklee College Of Music di Boston, esperienze dalle quali ha maturato uno stile unico e inconfondibile che l’ha portato ad aprire per gli show di artisti del calibro di Solange, Masego, Robert Glasper e Bilal.
Per presentare “BUIO”, Ainé si è raccontato attraverso 7 ispirazioni, non solo musicali che ne hanno segnato il recente e meno recente percorso di artista e compositore.

1. “Voodoo” di D’Angelo
Questo album mi ha cambiato la vita, ha cambiato la mia percezione: dal modo di scrivere a come concepire la musica. Da più di dieci anno D’angelo è forse la mia ispirazione più grande, ed è fisso nelle mie orecchie.

2. “Cometa” di Nick Hakim,
Un altro album meraviglioso uscito un paio di anni fa, un capolavoro. Nick ad oggi è uno dei miei cantanti preferiti e ispirazione più grande. Possiede dei suoni e delle idee incredibili. Ha inciso tanto sulla scrittura e sonorità di questo mio ultimo album.

3. “Never Enough” di Daniel Caesar
Altro grande disco, ci sono brani meravigliosi, una scrittura bellissima. Anche questo album mi ha ispirato molto.

4. Lanzarote
Una delle mie isole preferite, una terra meravigliosa, sono stato lì per la prima volta l’anno scorso, dove ho iniziato e imparato a fare surf. Oggi surfare è diventata una delle mie più grandi passioni e hobby. Quei giorni sono stati fondamentali per scrivere e chiudere il disco.

5. Il surf
Come già detto, è una delle mie grandi passioni. Mi libera la testa, quando surfo sono davvero felice, libero, è una sensazione bellissima di totale leggerezza e mi ha aiutato tanto durante il mio processo creativo.

6. Il Cammino di Santiago
Il cammino mi ha letteralmente cambiato e salvato la vita, una delle esperienze più belle e forti che abbia mai fatto, servirebbe un libro per descrivere tutto ciò che ho provato; posso solo dire grazie a quei luoghi, a tutte le persone incontrate, ai loro occhi, ai sorrisi, a quelle strade e a quei paesaggi. Senza questa esperienza  l’album non sarebbe quello che è e io non sarei la persona che sono oggi.

7. La separazione, il distacco, e la conseguente rinascita
La fine di qualcosa di importante fa sempre male, non si è mai pronti alla separazione e al distacco da qualcosa o qualcuno a cui teniamo davvero. Quando tutto ciò arriva ti investe come un tornado, porta via con se tutto, ma se hai la forza e il coraggio di attraversare e accettare la tempesta, alla fine del buio ci sarà la luce e la rinascita sarà qualcosa di nuovo e meraviglioso. Grazie a questo è nato BUIO LEGGERO