UGLY DUCKLING, Journey To Anywhere (XL Recordings, 2001)

Eccoli finalmente. Finalmente in Italia. Il cd è fuori già dall’anno passato, ma rimediarne una copia a casa nostra era impresa disperata. Ma ora c’è, grazie alla XL. Il primo album completo dei seguaci di Arrested Development, per la musica, e dei De La Soul, per lo spirito. Più caciaroni, dei De La Soul. Più sul demenziale, ma insomma non in modo volgare. Al di là dell’approssimazione, il carattere lampante è l’allegria. La solarità persa in battaglia da molto hip hop d’oggidì. Fa niente, qualcosa s’è mosso. E ha fatto rumore.

A dire il vero la cosa che balza più all’occhio è la devozione alla old school. Sono Californiani, e celebrano l’età dell’oro del rap newyorkese… Niente di che, i Jurassic 5 possiedono questi stessi connotati. Californiani, fedeli alla lezione di Run DMC e compagnia. Gli UD a dire il vero non vantano quel sound seducente. E nemmeno l’appeal del sestetto più “smouth” della costa ovest. Il loro stile poi non è inquadrabile con facilità. La durezza della old school si mitiga in strumentali jazz. Non basta. Una personale interpretazione del funk finisce per complicare il tutto, tanto da far classificare gli Ugly Duckling fra quel marasma di gruppi e di intenti sotto il nome di crossover. Non è vero per nulla. Il rap domina, sotto l’officio di Dizzy e Andy. Il produttore e dj invece si chiama nientemeno che Young Einstein. Punta di diamante del trio. Si deve a lui un assortimento di tracce varie e perché no facili. Di piacevole ascolto, ecco. Fresche come erano freschi e vividi i primi passi dei Jurassic 5. Prima di avvicinarsi al mainstream. Ma non è un problema che riguarda gli UD, per ora.

La traccia migliore dell’album, “Eye On the Gold Chain”, campiona Eazy-E. Un monumento della west coast che con gli NWA si appropriò della lezione newyorkese. Una citazione che è un omaggio e un ringraziamento. “I Did It Like This” invece passa per un altro incontro fra le coste. I Beastie Boys, nientemeno, con la celeberrima “Paul Revere”. Cos’altro? “A Little Samba” è una prova dell’inventiva di questo trio vulcanico, “Visions” una bonus track di grande fascino.

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