[#tbt] Neal Casal: Free to go

Questo vuole essere un saluto, ad un amico che a fine agosto ha deciso di non esserci più.

“Have an epic party” ha scritto nel suo biglietto d’addio e così è stato.
Per ricordarlo gli amici di una vita hanno tenuto uno show al Capitol Theatre di New York(qui per vederlo), uno a Los Angeles (qui e qui) e ce ne sarà un altro ad Austin tra qualche tempo.
Era un musicista, un chitarrista, un songwriter, un amico e sempre con un sorriso per tutti.

Più di cinquanta artisti si sono e saranno sui palchi per salutarlo, cosa non da poco e raramente vista in queste occasioni.

L’ultimo anno era stato duro, durissimo per lui, ma quasi nessuno lo sapeva.

Nato nel 1968 non aveva potuto vivere la stagione musicale di cui fin da giovane, complice il disco dei Rolling Stones “Exile on main street”, si innamorerà. Come molti di noi ha vissuto di riflessi, di riporti, ma come pochissimi ha conosciuto e lavorato con i superstiti dell’epoca, con i veri miti o con chi ancora, suo coetaneo, ne porta avanti la tradizione con successo.

La carriera iniziata negli anni 90, vicino al nascente all’alt-country ma senza le fortune di altri nonostante il talento cristallino, lo ha poi portato ad imbarcarsi in tour non suoi e a dare il suo contributo a centinaia di canzoni in studio e dal vivo a tanti artisti.

In quasi trentanni è passato dal southern-rock, al cantautorato americano, arrivando fino alla psichedelia californiana e ha seminato tanto, tantissimo e ha dato forse troppo.

Quel troppo che poi riguardandosi indietro non gli ha permesso di superare uno scoglio più grande di lui.

Bruce Springsteen ha detto parlando della depressione con cui convive fin da giovane :”è come essere in auto e ad un certo punto non sei più tu che guidi e non controlli cosa potrà accadere” e quel che rimangono sono i ricordi, le risate, il tour insieme dieci anni fa e le ultime email, sempre sorridenti e positive…

Addio Neal.

Qui sotto un po’ di musica che ha lasciato Neal Casal da solista e con Ryan Adams, Chris Robinson Brotherhood, Badly Drawn Boy, Vetiver, Beachwood Sparks, GospelbeacH, Phil Lesh, Willie Nelson ma ce ne sarebbero tantissimi altre.

Dal 2 novembre, giorno dei suoi 51 anni, saranno disponibili tutti i suoi album in streaming ora, in gran parte, ascoltabili solo su supporto fisico.