I migliori fumetti del 2021 secondo Lo Spazio Bianco #2

Ecco i migliori fumetti del 2021 per Lo Spazio Bianco: non una classifica, ma un riassunto di quello che ha più colpito, emozionato o divertito ciascun collaboratore della redazione!

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I MIGLIORI FUMETTI DEL 2021 PER ANNALISA ZIGNANI

  • P.T.S.D. Lontana da casa di Guillaume Singelin (Edizioni BD)
    Una  che racconta con profonda sincerità il Disturbo Post-Traumatico da Stress vissuto dalla protagonista Jun, veterana di guerra alle prese con i fantasmi di un passato doloroso. Alternando il presente ai ricordi di guerra, la sofferenza di Jun si fa a ogni tavola più viva e concreta, passando al vaglio ogni aspetto di un disturbo tanto potente quanto invisibile. Dai flashback improvvisi e sempre più strazianti alla dipendenza dagli antidolorifici, Jun incontra però anche qualcunə che le dona la speranza di una vita priva di quel dolore a cui si è ormai abituata.
  • Giù le zampe di Gato Fernandez (ComicOut)
    L’autrice argentina ripercorre, a distanza di anni, gli abusi subiti dal padre quando era piccola. Questo fumetto racconta un tema delicato e di cui è difficile parlare, fungendo per Gato Fernandez come una terapia, restituendo lo sguardo infantile di una bambina ingenua, ma solo in parte inconsapevole degli orrori che stava vivendo. Lo stile regala a chi legge uno sguardo solo all’apparenza infantile: anche l’evento più doloroso sembra essere rielaborato attraverso la fervida immaginazione di una bambina, ma ben presto è uno scarafaggio nero e disgustoso che si insinua silenzioso nella sua vita, distruggendola per sempre.
  • Era il nostro patto di Ryan Andrews (Il Castoro)
    Questa  racconta una storia di amicizia e magia, quando un gruppo di amici, durante la notte dell’Equinozio d’Autunno decide di andare a scoprire dove finiscono le lanterne che gli abitanti della città lasciano in dono al fiume. Le regole sono semplici: non tornare a casa, non voltarsi indietro. Solo Nathaniel e Ben rimangono fedeli al proprio obiettivo, in un’avventura che in una notte li porta a crescere e conoscere se stessi e le altre persone. Un racconto per ragazzə ma anche per adultə, immerso in un’atmosfera magica e fantastica.

Menzione d’onore: Questo non è amore di Sted (autoproduzione)
Un fumetto indispensabile per comprendere appieno gli effetti, spesso taciuti, della violenza di genere sulle vittime che la subiscono ogni giorno. Un ritratto vivido e doloroso di come la vita privata, affettiva e sociale dell’autrice, per anni intrappolata in una relazione tossica e violenta, si siano sgretolate, per poi cominciare a riprendere forma, passo dopo passo, una volta liberatasi di quel mostro abusante. Ma è un fumetto che esalta anche il ruolo terapeutico dell’arte, il disegno visto come strumento in grado di curare ed esorcizzare quei demoni con i quali si può solo imparare a convivere.

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I MIGLIORI FUMETTI DEL 2021 PER LORENZO DI GIUSEPPE

  • Materia Degenere 2 di Upáta, Louseen Smith, Roberta Scomparsa, Nova, Ferraglia, Percy Bertolini ().
    Antologia ricca ed eterogenea di grandissima qualità. Tanta sperimentazione e tanta consapevolezza mostrata dalle autrici, tra nuove talentuose scoperte e felicissime conferme, senza contare il fatto che il mentore delle cinque storie è stato il compianto Tuono Pettinato (del quale le autrici rielaborano perfettamente l’immaginario) e l’editor di ferro Matteo Contin (Duluth Comics). Tanti complimenti per un’iniziativa editoriale così coraggiosa e riuscita.
  • To Your Eternity #11-#15 di  (Star Comics)
    Insieme a Tracce di Sangue #8-10 di Shūzō Oshimi (Planet Manga) e Golden Kamui #22-24 di  (J-Pop/Edizioni BD) è tra le migliori serie mainstream giapponesi attualmente in corso per disegni, narrazione e idee. Su tutte, ho scelto la serie di Ōima per come riesce a raccontare in modo molto emotivo una rete di tematiche, pur avendo sempre come perno il cambiamento e la difficoltà di accettarlo.
  • L’orecchio non dimentica di Takehito Morizumi (Coconino Press) e Oltre l’arcobaleno e altre storie di Akane Torikai (Dynit Manga).
    Due volumi agli opposti – il primo sperimentale nella forma quanto nel contenuto, il secondo molto più impostato e diretto – ma accomunati da una profonda visione autoriale del mezzo. Mi sento di consigliarli anche perché mi sembra siano passati sottotraccia nella marea di uscite mensili di quest’anno, fattore che in qualche modo oscura il loro valore.

Menzione d’onore: Manchette-Tardi L’integrale di Jean-Patrick Manchette e Jacques Tardi (Oblomov Edizioni) e Fukushima Anno Zero di Susumu Katsumata ().
Due edizioni molto curate di opere di maestri del fumetto mondiale. Imprescindibili. Qui potete trovare un approfondimento sull’opera di Manchette e Tardi, qui invece un articolo dai nostri archivi.

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I MIGLIORI FUMETTI DEL 2021 PER ANDREA MAZZOTTA

  • Mule Boy e il Troll dal cuore strappato di Øyvind Torseter (Beisler)
    Una fiaba dalla potenza dirompente di un maglio, forte di un contesto grafico-narrativo innovativo, che muta pagina dopo pagina, stupendo il lettore e anche i protagonisti del racconto. Le tecniche del disegno, mai strumentali o debitrici del racconto, si alternano, dando il senso del viaggio nell’ignoto, del non conosciuto, e l’incombenza del nemico come compagna di ogni passo. Perfettamente equilibrato, la più bella fiaba a fumetti per ragazzi che il 2021 abbia conosciuto.
  • Flamer di Mike Curato ()
    La scoperta della propria identità sessuale è un momento molto importante della crescita dell’individuo. Flamer di Mike Curato racconta il viaggio autobiografico del protagonista, che in tenera età scopra chi è e cosa vuole dal mondo: l’essere accettato per imparare ad accettare se stesso.
    Una storia intensa, disegnata con tratto evocativo che scuote gli animi del lettore e ci fa capire, che, in fondo, stiamo tra mille passi avanti e indietro, compiendo come società un importante percorso.
  • P.T.S.D. – Lontana da casa di Guillaume Singelin (Edizioni BD)
    Si scrive P.T.S.D., ma si legge Post Traumatic Stress Disorder, ovvero disordine da stress post-traumatico. Si tratta di una forma di disagio mentale che si sviluppa in seguito a esperienze fortemente traumatiche, soprattutto a eventi che interrompono il flusso continuo della vita naturale di un soggetto. Il PTSD è molto più comune di quanto si pensi.
    Gli effetti del Disturbo da Stress Post Traumatico sono raccontati con suggerita violenza, cupa delicatezza e sofferta consapevolezza in P.T.S.D. – Lontana da casa, graphic novel scritta e disegnata da Guillaume Singelin, e pubblicata da Edizioni BD. La narrazione si incentra sulla figura di Jun, soldatessa che in un futuro non troppo lontano dal nostro, dopo aver dedicato parte della sua vita a proteggere i suoi compagni soldati, tenta di tornare alla quotidianità, senza tuttavia riuscirci. Graficamente stupendo forte di un tratto capace di evocare Shirow, Otomo e Miyazaki, ma anche tanti esponenti del fumetto franco-belga da Hergé a Franquin. Per Lo Spazio Bianco ne ha parlato Michele Garofoli.

Menzione d’onore: Il Meraviglioso mondo di  (Hachette)
 è un autore vulcanico, tanto nella creatività quanto nella produzione. Hachette, in una collana curata da , raccoglie le sue opere, permettendoci un viaggio nell’arte di un grande maestro della letteratura disegnata.

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I MIGLIORI FUMETTI DEL 2021 PER RODOLFO DAL CANTO

  • Stone fruit di Lee Lai (Coconino Press)
    Raccontare una rete di relazioni in maniera intensa e allo stesso tempo delicata non è affatto facile. L’esordio in Italia di Lee Lai emoziona e porta a riflettere su cos’è l’amore, cosa significa esserci, come cambiano i rapporti (e come noi cambiamo insieme a loro). È un fumetto cui torno spesso con la memoria, ho l’impressione che abbia qualcosa da dire sul vissuto di ciascunə di noi, che sia nel passato, nel presente o che debba ancora accadere. Abbiamo un gran bisogno di parlare di cosa proviamo, ma a volte è talmente complesso che ci mancano le parole: ecco, Stone Fruit ce ne regala alcune. Ne ho scritto più diffusamente qui.
  • Dentro una scatola di latta di Marco Galli (Progetto Stigma/Eris Edizioni)
    Un fumetto in pieno stile Marco Galli: noir fantascientifico e assurdo, surreale e umano, con una gestione della storia e delle scene impeccabile. E naturalmente il finale aperto, quella cosa che quando chiudi il fumetto ti fa chiedere “Che cosa ho appena letto?”. Quel vuoto, quelle linee narrative che si sfilacciano in maniera consapevole e controllata entrano dentro, provocano, chiamano in causa chi legge. Uscire da questo fumetto è difficilissimo, ma una volta dentro se ne rimane inevitabilmente affascinati. L’ho provato a spiegare meglio qui.
  • La fessura di Anke Feuchtenberger ()
    Una sorpresa. Il disegno, così oscuro e materico, i testi allusivi, il lettering e il grande formato scelto da  per pubblicarlo, fanno di questo lavoro di Anke Feuchtenberger un gioiello. A metà tra fumetto e poesia illustrata, leggerlo e rileggerlo è un piacere che non risparmia pugni alla bocca dello stomaco. C’è tanto spazio in queste pagine, è possibile respirarne l’aria cupa e distesa con i tempi propri della poesia.

Menzione d’onore: In alto abbastanza di Lorenzo Ghetti (Coconino Press)
Un fumetto importante per diverse ragioni: innanzitutto prova a immaginare un’utopia, e abbiamo un gran bisogno di tentativi come questo; in secondo luogo sperimenta soluzioni grafiche interessanti, soprattutto a livello di impaginazione, inquadrature, incastri tra vignette; e infine pone tante domande, interroga senza mai dare risposte calate dall’alto. C’è poi un altro motivo molto personale per cui tengo a questo fumetto: ho avuto un bellissimo scambio con Lorenzo Ghetti, sia a margine che durante un’intervista svoltasi durante il Lucca Comics & Games. Quella è stata la mia prima intervista e la mia prima apparizione live sugli schermi de Lo Spazio Bianco. Insomma, In alto abbastanza ha portato con sé tante emozioni, sia tra le sue pagine che fuori e sono grato alle persone con cui le ho condivise. Qui la nostra recensione.

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I MIGLIORI FUMETTI DEL 2021 PER PAOLO PUGLIESE

  • Strange Adventures #1: I buoni e i cattivi di Tom King, , Evan Shaner (Panini )
    Il pluripremiato Tom King realizza un’imprevedibile decostruzione di uno dei personaggi classici di fantascienza della , usando più chiavi narrative che spaziano dalla space opera al noir, dalla spy-story al dramma esistenziale fino alla fantapolitica. Una saga sfaccettata nella quale tutti gli elementi citati sono usati in maniera lucida e disincantata, andando a comporre una narrazione multistratificata e ben rappresentata graficamente dal lavoro congiunto degli ottimi Evan Shaner e . Trovate la recensione qui.
  • L’ Immortale Hulk di Al Ewing e Joe Bennett (Panini Marvek Comics)
    Ormai giunta a termine (ma prontamente ristampata dalla Panini in volumi), questa saga ha rivoluzionato il gigante di giada grazie ad Al Ewing e Joe Bennett, consegnando ai posteri una delle migliori serie nella lunga storia della Marvel. L’ Immortale Hulk è una forza inarrestabile che ripropone il dualismo Jekyll-Hyde in maniera intensa, con un titano immortale dotato di selvaggia intelligenza contrapposto alla tormentata umanità del suo  umano. Ma Ewing riesce a evolvere la trama in maniera inusuale, arricchendo la cosmologia e la fisiologia di Hulk con il progressivo inserimento di personaggi e idee impressionanti che rendono la lettura man mano sempre più complessa, arrivando a sconfinare felicemente nei campi della metafisica e del sovrannaturale.
  • East of West di  e Nick Dragotta (Panini Comics)
    Con questa serie  si conferma un narratore capace e poliedrico, tessendo una trama complessa e stratificata composta da più intrecci narrativi di stampo fantapolitico, con decine di personaggi e altrettante dinamiche che interagiscono in un’unica grande saga. In questo senso, East of West è forse il suo lavoro più complesso e anticonformista: un fantascientifico quanto apocalittico trattato di geopolitica, religione, avventura on the road e storia americana iniziato nel lontano 2014 e giunto quest’anno alla sua naturale conclusione con i drammatici capitoli nono e decimo. I disegni sono firmati fin dal primo volume da Nick Dragotta, titolare di uno stile spigoloso e minimalista nel character design nonché nell’ideazione di costumi e tecnologia, ma originale ed evocativo nella narrazione.

Menzione d’onore: Il Grande Fumetto d’Aviazione: Buck Danny ristampa # 1-30 (Gazzetta dello Sport, Studio Nona Arte)
Grazie al lavoro congiunto del quotidiano Gazzetta dello Sport insieme ad Andrea Rivi e Studio Nona Arte, è tornato nelle edicole dopo svariati decenni questo grande classico dell’editoria a fumetti Franco-belga. Attraverso le vicende di Buck Danny, pilota dell’aviazione della Marina degli Stati Uniti, i creatori della serie Jean-Michel Charlier e Victor Hubinon ripercorrono conflitti mondiali storici – come ad esempio la guerra in Corea, il Blocco Sovietico o il conflitto dei Balcani – e lo fanno con storie narrativamente avvincenti quanto spettacolari sul lato visivo, con disegni curatissimi e dettagliati. Nel corso dei suoi 30 numeri settimanali, Buck Danny ha dimostrato di essere una lettura ancora altamente godibile nonostante gli svariati decenni che ha sulle spalle.

I MIGLIORI FUMETTI DEL 2021 PER V.R. MACKENZIE

  • P.T.S.D.– Lontana da casa di  (Edizioni BD)
    La storia di Jun, soldatessa sopravvissuta a una guerra senza nome, che, come tante altre persone che hanno partecipato a una simile esperienza, si ritrovano senza dimora e senza aiuto in una immensa città metropolitana che guarda loro con sospetto e timore. Una storia illustrata davvero magnificamente, soprattutto con colori stupendi che si adattano ogni volta al contesto e alla situazione emotiva della scena, e con una storia che sa essere frenetica nell’azione così come profonda nell’approfondimento dei personaggi, delle loro personalità ed emozioni.
  • Fuga di notizie di Kate Reed Petty e Andrea Bell (Tunué)
    La giovane Vera cerca in tutti i modi di diventare una giornalista come ha sempre sognato, ma, scavando in un caso di inquinamento delle acque, scopre che la verità che tanto agogna non è così semplice come si aspettava. Un fumetto che si rivolge a un target giovane e che allo stesso tempo riesce a delineare una questione così complessa come quello della ricerca della verità (e la post-verità) dell’età contemporanea attraverso un linguaggio visivo e narrativo accessibile ma mai banalizzante.
  • Bianco intorno di Wilfrid Lupano e Stéphane Fert (Tunué)
    Un fumetto storico ambientanto negli Stati Uniti della prima metà dell’Ottocento, prima che venisse abolita la schiavitù, dove, in un contesto fortemente razzista e misogino, l’insegnante Prudence Crandall cerca di dare il suo contributo istituendo la prima scuola dedicata a ragazze nere. Fert mostra ancora una volta la sua abilità nel disegno, attraverso anche una palette di colori dal sapore autunnale, mentre Lupano descrive un evento realmente accaduto che sembra lontano nel tempo ma che invece richiama più volte situazioni non troppo dissimili da quelle continuiamo ancora a vivere.

Menzione d’onore: Questo non è amore di Sted (autoproduzione)
Un fumetto-testimonianza non tanto della descrizione del rapporto violento dell’autrice con il suo ex quanto del percorso emotivo, tra passato e presente, che scava nelle profondità di dinamiche sociali tra uomini e donne ancora troppo poco raccontate e troppo polarizzate nel dibattito pubblico odierno. Una mazzata continua al cuore, di cui però si ha davvero bisogno.

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I MIGLIORI FUMETTI DEL 2021 PER MICHELE GAROFOLI

  • Tutto è vero di Giacomo Nanni (Rizzoli/Lizard)
    Giacomo Nanni prosegue il lavoro iniziato con il già eccellente Atto di Dio, con un’opera difficile ma meno ermetica della precedente, che va ad analizzare la paura, il sospetto, l’integrazione in modo davvero sorprendente. Utilizzando una cornacchia come visione e voce narrante e spostandosi tra fumetto e prosa pura, Nanni racconta in modo davvero unico gli accadimenti che hanno portato alla strage nella redazione di Charlie Hebdo. Tutto è vero, ogni azione porta con ad una reazione. Libro durissimo ma imperdibile.
  • Book Tour – L’autore incontra il suo pubblico di  ()
    Il tour promozionale di G.H Fretwell si trasforma presto in un incubo, quando i delitti del serial killer della valigia incrociano troppo spesso la sua strada.  torna alle grpahic novel con una prova magistrale, una black comedy scandita da tempi perfetti in cui il protagonista viene letteralmente  travolto da una vicenda Kafkiana, in un disastroso book tour che probabilmente l’autore ha vissuto veramente. Book Tour è stato nella selezione ufficiale di Angoulême 2020 ed è candidato al premio Eisner 2021.
  • Tango di Fulvio Risuleo e  (Coconino Press)
    Dopo il già ottimo Sniff, il duo di autori composto da Fulvio Risuleo e , confezionano un’altra piccola gemma grafico/narrativa che va ad analizzare il rapporto di coppia con una riflessione acuta. Lele e Miriam comprano casa segnando così il primo passo di una vita insieme. Questa decisione porta a tanti altri piccoli e grandi interrogativi sulle scelte future che delineeranno il loro destino di coppia e di persone. Un vero e proprio libro a bivi in cui il lettore è chiamato a compiere decisioni importanti per il “bene” futuro dei protagonisti.

Menzione d’onore: 3KEYS di David Messina (Shockdom)
David Messina debutta come autore unico in una storia semplice e diretta, derivativa e adrenalinica, esplosiva e di grande (ma pure grandissimo) impatto grafico. I grandi Antichi di Lovecraft si fondono con le dinamiche dei comic action americani per il primo (?) capitolo di una saga davvero azzeccata e convincente, realizzata con una consapevolezza dei propri mezzi davvero invidiabile. Una storia “semplice”, diretta ma efficace nello svolgimento, con protagonisti davvero ben caratterizzati. A tratti eccezionale la realizzazione grafica, frutto di una maturazione e di un cammino verso l’alto dell’autore che qui sembra trovare il suo culmine. Guest star Rita Petruccioli e Andrea Serio che realizzano rispettivamente l’introduzione e l’epilogo del volume.

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I MIGLIORI FUMETTI DEL 2021 PER FERDINANDO MARESCA

  • Stone Fruit di  (Coconino Press)
    Graphic novel d’esordio per la fumettista asutraliana Lee Lai. La narrazione che accarezza i bordi della vita di coppia di Bron e Ray, complici di un sentimento totalizzante, racconta in tono delicato e minimalista la stasi de loro rapporto. La necessità di porre delle distanze per ritrovare se stessi e la persona amata è al centro di un racconto vibrante che ci parla con rara sensibilità di dolore e passione.
  • Il fiume di notte di Kevin Huizenga (Coconino Fandango)
    Nuova avventura per Glenn Ganges, personaggio feticcio della narrativa di Kevin Huizenga, impegnato qui a farci riflettere sulla nostra personalissima percezione dello scorrere del tempo. Grazie alla costruzione di immagini dal grande valore simbolico, l’autore ci conduce in un viaggio onirico e surreale che giunge a compiere una riuscita esplorazione delle molteplici possibilità narrative del medium fumetto in un opera complessa e stratificata.
  • Flamer di Mike Curato (Tunuè)
    L’adolescenza è quel momento della vita nel quale prendere coscienza di sé è come una epifania, un suono di campane. Mike Curato condivide il suo passato di queer kid nel pieno degli anni ‘90 attraverso una narrazione senza compromessi che mette a nudo le più intime paure di una ragazzo vittima di bullismo e omofobia. L’autore ci mostra la sua personalissima via verso la rinascita, contro ogni convenzione o stupida regola sociale, ripercorrendo i suoi ricordi in un racconto potente e dolorosamente realistico.

Menzione d’onore: La cura del dubbio di  (Bao Publishing)
 racconta del nostro presente mascherandolo da futuro distopico in un opera che, pur tradendo qualche incertezza narrativa, vive di una riuscita e sottile critica sociale. Indagando sulla libertà personale, su questioni etiche, scientifiche e religiose, l’autrice ci invita a emanciparci per aprirci all’ascolto e alla condivisione delle idee e dei pensieri altrui, suggerendo al lettore un’analisi delle incertezze e insicurezze della vita moderna. Per tutti questi motivi ne ho parlato qui.

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I MIGLIORI FUMETTI DEL 2021 PER MARCO MAROTTA

  • Dottor Andromeda e il Regno dei Domani Perduti di Jeff Lemire e Max Fiumara (Bao Publishing)
    Nuovo tassello del sempre più variegato universo di Black Hammer e nuova opportunità per Jeff Lemire di riflettere sul tema che più gli è caro: la famiglia. Stavolta il punto di vista è quello di un padre la cui ossessione per il lavoro lo porta, volente o nolente, a trascurare i propri cari, con conseguenze drammatiche. Un racconto toccante e intimista, splendidamente illustrato da Max Fiumara, che rappresenta una delle aggiunte più convincenti all’universo supereroistico ideato dallo scrittore canadese. Qui la recensione di David Padovani.
  • DCeased: Pianeta Morto di  e Trevor Hairsine (Panini DC Comics)
     porta a conclusione la sua saga zombie con un terzo volume forse un po’ meno d’impatto rispetto ai primi due ma nondimeno capace di chiudere la vicenda in maniera soddisfacente. Elemento di maggior interesse sono ancora una volta i personaggi, che l’autore riesce come sempre ad arricchire di sfaccettature e che vengono presentati in vesti del tutto nuove e intriganti. Il tutto è poi sorretto dagli ottimi disegni di Trevor Hairsine, che non manca di rappresentare con macabra dovizia di dettagli sbudellamenti e teste che volano.
  • Question: Le Morti di Vic Sage di Jeff Lemire e Denys Cowan (Panini DC Comics)
    È un approccio alla narrazione criptico, quasi ermetico, quello scelto da Jeff Lemire per raccontare le peripezie dell’investigatore Vic Sage, alias Question, alle prese con un caso che si dipana attraverso le epoche, sullo sfondo di una Hub City che trasuda marciume e corruzione. Il viaggio del protagonista per svelare una cospirazione che attanaglia la città è anche un viaggio alla scoperta di sé e del proprio ruolo, andando anche a toccare tematiche sociali mai così attuali. Perfetta espressione dell’atmosfera cupa e malsana che si respira durante la lettura sono i disegni di Denys Cowan, dal tratto sporco, graffiante, che vanno a creare composizioni visionarie e suggestive. Paolo Pugliese ne parla qui.

Menzione d’onore: Zombie 100 di Haro Aso  e Kotaro Takata (J-Pop)
Lungi dall’essere un’opera memorabile, il manga di Haro Aso si è però rivelato una piacevole sorpresa. Un’impostazione che sovverte e parodizza i paradigmi delle classiche storie di zombie, un protagonista adorabilmente sfigato continuamente coinvolto in situazioni esilaranti e un sostrato persistente ma mai pedante di critica sociale ne fanno una lettura immediata, divertente e in grado di tenere vivo l’interesse del lettore. Completano il quadro i disegni di Kotaro Takata, sempre chiari ed espressivi.

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I MIGLIORI FUMETTI DEL 2021 PER ARMANDO VERTORANO

  • Asadora #2 di  ()
    Col secondo tankobon Urasawa alza l’asticella della sua nuova serie, lasciandoci intendere che, come nei suoi precedenti lavori più noti, la storia avrà un respiro molto ampio e si dipanerà presumibilmente ancora per molti volumi. Vediamo la piccola Asa crescere e il mistero sul kaiju che attacca il Giappone infittirsi. Urasawa tiene fede al suo stile grafico e narrativo riuscendo ancora una volta a incantare il lettore e a tenerlo lì ad aspettare febbrilmente le nuove uscite. A fine 2021 siamo al quinto volume e pendiamo letteralmente dalle sue labbra. Qui la recensione.
  • Palepoli di  (Coconino Press)
    Sarà difficile leggere qualcosa di più folle e allo stesso tempo tanto abbacinante. Ogni pagina è una microstoria a sé, col pedale schiacciato al massimo sul grottesco, lo , il weird, l’ironico e il citazionista. L’autore mischia iconografia sacra e classici del manga, meta-fumetto, prospettive in soggettiva e illusioni ottiche, tavole a colori e in bianco e nero, con uno stile che si muove agilmente dalla grafica “bambinesca” al realismo pittorico. Una blasfema ma divertentissima passeggiata nella follia. Lorenzo di Giuseppe ne ha parlato sul suo blog Lo Spazio Bianco, la Grande Onda.
  • Mostri di Barry Windsor-Smith (Oscar Ink Mondadori)
    Più di 350 pagine, una gestazione ultratrentennale e una narrazione complessa e dolorosa: la storia di Bobby Bailey, un ragazzo orfano trasformato in una creatura orrenda e dotata di forza sovrumana da un folle militare ex-nazista, si snoda attraverso una pluralità di punti di vista e lunghissimi flashback incastrati “a matrioska” uno nell’altro. Pur con qualche momento di prolissità, risulta un lavoro sia graficamente che narrativamente imponente e d’indiscutibile valore.

Menzione d’onore: Adventureman: La fine è tutto ciò che succede dopo, di Matt Fraction, Terry Dodson e Rachel Dodson (Saldapress)
Un primo volume promettente, con una storia che incastra e rimescola vari piani narrativi, un libro d’avventure che “entra” nella realtà e una ex poliziotta che si ritrova suo malgrado a reincarnare l’eroe preferito di suo figlio. Insomma: il vero Adventureman del titolo è una donna. La storia è ancora agli inizi, ma Fraction è uno che sa il fatto suo riuscendo sempre a non cadere nel banale mentre i coniugi Dodson omaggiano la letteratura pulp e lo stile art-nouveau realizzando delle tavole a colori davvero pregevoli.

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I MIGLIORI FUMETTI DEL 2021 PER MARCO D’ANGELO

  • Asterix e il Grifone di Jean-Yves Ferri e  ()
    Proseguire le avventure di una icona mondiale del fumetto quale Asterix era una sfida improba per qualsiasi autore. Ferri e Conrad l’hanno accettata con sobrietà espressiva: si sono messi al servizio del piccolo gallo e della sua consolidata mitologia. Sono saliti umilmente, da nani artigiani, sulle spalle dei giganti René Goscinny e , con una ripresa filologica degli stilemi della serie, ma al tempo con l’ambizione palese di attualizzarne l’universo ed aggiornarne i ritmi. Questo quarto albo della loro gestione è un gioiello narrativo e grafico, degno erede della migliore tradizione del personaggio.
  • Dylan Dog Speciale #35: Una risata vi resusciterà di Alessandro Bilotta e Sergio Gerasi ( Editore)
    Per la seconda volta consecutiva, mi trovo a inserire un volume di questa serie tra le cose migliori dell’anno. L’ispiratissimo script di Bilotta – coadiuvato nella messa in scena dal raffinato Gerasi – ci regala con la biografia sghemba di Waldo Wilkinson, comico teneramente mancato, “bigamo” maldestramente riuscito, una struggente elegia sul doppio. Il tema ricorre nella poetica bilottiana e si si salda alla sapienza narrativa nel mescolare i generi e i toni del racconto. Si ride, ci si commuove, si riflette ed alla fine, si resta, da lettori, senza fiato di fronte a questo originale “year one” dylaniato.
  • Gastone e la solitudine del quadrifoglio (su Topolino #3405-3406) di Marco Nucci e Stefano Zanchi (Panini Comics)
    Come si fa a rendere un tipo, proverbialmente antipatico, come lo sfacciatamente fortunato cugino di Paperino, una figura empatica e, per certi versi , addirittura positiva? Marco Nucci e Stefano Zanchi sono riusciti nell’impresa con una storia che è uno dei gioielli 2021 della produzione – sempre di grande qualità – della scuola Disney di casa nostra. Già altri autori avevano esplorato le possibili sfaccettature della personalità di Gastone Paperone, troppo spesso appiattita nella routine dei canovacci tradizionali alla classica figura antagonista fissata dall’Omero disneyano Carl Barks, decenni orsono. Nucci ha la felice intuizione di lavorare sul registro introspettivo del personaggio, attraverso l’uso di didascalie diariali (“stream of consciousness”) che ricordano per certi versi il lavoro di Tito Faraci con Topolino in ambito noir, traslato su un piano “malin-comico”. Il resto lo fa la matita morbida di Zanchi, così la sua sapienza nel trovare il giusto equilibrio tra messa in scena classica e originali trovate di regia, soprattutto nelle sequenze di provincia davvero suggestive.

Menzione d’onoreL’uomo di Tsushima di Bonvi (Editoriale Cosmo).
Preziosa riedizione di un’opera che, nonostante i tanti anni passati dalla prima pubblicazione, resta di una modernità spaventosa. Bonvi sperimenta soluzioni da “graphic journalism” e “mockumentary” quando queste etichette neanche esistevano. Pur inseguendo un rigore “da storico”, non rinuncia al suo stile dissacrante, nel segno, come nella messa in scena. La verve antimilitarista delle  trova qui un afflato collettivo, quasi epico: un rabbioso, indignato, atto d’accusa a fumetti, contro l’orrore della guerra, di tutte le guerre.

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I MIGLIORI FUMETTI DEL 2021 PER DAVIDE GRILLI

  • Un’estate crudele di Ed Brubaker e Sean Phillips (Panini Comics)
    A 15 anni dalla prima miniserie, la coppia Brubaker e Phillips continua ad aggiungere tasselli alla saga di Criminal. Con Un’estate crudele gli autori tornano indietro di qualche anno per raccontare la difficile adolescenza di Ricky Lawless, costretto a crescere in un contesto in cui essere adulti vuol dire imparare le regole e i codici di condotta criminali. Brubaker padroneggia gli stilemi del genere ormai con grande maestria, i drammi dei suoi personaggi colpiscono il lettore con la forza della grande letteratura ed il risultato è una delle saghe più belle dell’intera serie.
  • Dentro una scatola di latta di Marco Galli (Progetto Stigma/Eris Edizioni)
    Un serial killer imperversa mentre la popolazione, ormai vessata da ondate di virus, è costretta a vivere in scafandri per non respirare un’aria venefica. Un commissario insoddisfatto della propria condizione familiare cerca di trovare equilibrio e senso dando la caccia all’omicida, in uno scenario in cui tutti, lui compreso, sembrano marionette dalle fattezze e dalle abitudini bizzarre. Dentro una scatola di latta è il nuovo (nonostante risalga al 2012) lavoro di Marco Galli, autore votato, per scelta e necessità, alla ricerca, tematica e stilistica. Un ricerca continua che si rinnova a ogni libro e che ogni volta invita e sfida il lettore a prendere parte al viaggio.
  • Tango di Fulvio Risuleo e Antonio Pronostico (Coconino Press)
    Woody Allen e Cortazar sono i due riferimenti naturali che subito vengono a galla leggendo Tango, il nuovo lavoro di Risuleo e Pronostico. Ma potremmo citare anche Sanna e chissà quanti altri. La storia è di quelle semplici, ma raccontate in maniera complicata: la storia di una relazione movimentata da alti e bassi e strutturata a bivi. Un balletto in cui girare a destra o sinistra può cambiare le sorti di una relazione (o di una vita intera), salvo poi rendersi conto che più che gli imprevisti a dominare è la ripetizione e che forse “tutto va come deve andare”. In ogni caso dopo il bellissimo Sniff, un altro lavoro importante.

Menzione d’onore: Nel bar di Josè Munoz e  (Oblomov Edizioni)
Pochi autori hanno fatto col fumetto quello che è riuscito a Munoz e Sampayo. Dopo Alack Sinner, Oblomov riporta in libreria Nel bar, una antologia di brevi storie di genere noir, più o meno legate tra loro, che costituisce una delle vette della produzione dei due argentini.
Un capolavoro assoluto capace di regalare nuove suggestioni ad ogni lettura.

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I MIGLIORI FUMETTI DEL 2021 PER GIUSEPPE LAMOLA

  • Corto Maltese – Oceano nero di Martin Quenehen e Bastien Vivès (Cong)
    Senza eccessivo timore reverenziale, Martin Quenehen e Bastien Vivès riescono nell’impossibile impresa di reimmaginare il personaggio ideato da Hugo Pratt. Le ambientazioni conservano intatto il respiro della grande avventura, colta egregiamente da Vivès: la bellezza di tavole graziate dal dono della sintesi, di un’eleganza notevole, si sposa con una narrazione moderna che alterna momenti concitati e scene d’azione a opportuni e pregnanti silenzi.
  • Bob 84 di Vincenzo Filosa e Paolo Bacilieri (Panini Comics)
    Un viaggio nella cultura popolare che è anche un atto d’amore verso tante fascinazioni narrative e visive (dal noir di Scerbanenco ai film poliziotteschi italiani, da Goito 13 del compianto Takao Saito alle inquietudini esistenziali del gekiga, con risvolti hard boiled), che richiama e omaggia nel formato il fumetto anni 60 e in particolare la stagione del nero italiano alla Diabolik.
    Al di là delle influenze, Bob 84 è il frutto del lavoro di due narratori consapevoli e capaci di utilizzare sapientemente il mezzo espressivo per dettare un ritmo unico, descrivere personaggi e contesti degni d’essere approfonditi (anche in un probabile e auspicabile sequel) e, in definitiva, di non risultare derivativi.
  • Dylan Dog Speciale #35: Una risata vi resusciterà di  e  ()
    Da diversi anni  è tra i pochi sceneggiatori del fumetto seriale italiano in grado di giocare efficacemente con le aspettative e le convinzioni dei lettori ma anche con i meccanismi intrinseci della serialità (che spesso, tra inevitabili alti e bassi, rischiano di annientare l’interesse verso una serie dopo alcuni anni). Con Una risata vi resusciterà dimostra che, dopo 35 anni di vita editoriale, ci sono ancora angoli e sfumature interessanti da esplorare nell’universo narrativo dell’Indagatore dell’incubo, facendoci affezionare alla figura tragicomica e tridimensionale di Waldo in una storia deliziosa, imprevedibile e sublime in cui Dylan Dog assume un ruolo alquanto marginale. Il tratto nervoso e impalpabile di  rappresenta l’ineccepibile contraltare visivo alle elucubrazioni narrative di Bilotta, rinnovando i fasti di un sodalizio artistico che, da Valter Buio a Mercurio Loi fino ad alcuni albi di Dylan Dog (anche in un precedente albo del Pianeta dei Morti, appunto), ha giustamente conquistato pubblico e critica.

Menzione d’onore: Il Battesimo del Porco di Marco Taddei e Samuele Canestrari (MalEdizioni)
Un fumetto breve quanto intenso, con atmosfere horror e un impianto thriller, ambientato in un paesino che sembrerebbe essere stato partorito dagli incubi di H. P. Lovecraft, se non fosse così tipicamente aderente agli ancestrali e inossidabili vizi della provincia italiana.
Il popolo del paese assiste alla trasformazione della carne, tra superstizione e ignoranza, e il lettore viene avvinghiato dall’oscura descrizione dei confini assolutamente impalpabili tra bene e male, con notevoli giochi di luci e ombre descritte da Canestrari. Ne ha parlato approfonditamente Rodolfo dal Canto qui.

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I MIGLIORI FUMETTI DEL 2021 PER MARTINA CASCHERA

  • Easy Breezy di Yi Yang ()
    Questo esordio di Yi Yang come autrice unica colpisce al cuore. La giovane fumettista ha un’ottima conoscenza del mezzo e sa come accelerare il ritmo di una storia, trascinando il lettore in un’avventura che trasforma i suoi protagonisti e addolcisce anche un po’ il lettore. Un thriller che è anche un racconto d’amicizia e affetto, un incontro di solitudini dal tratto sbilenco e dalle forme distorte.
  • Splendidi Reietti di Seven (Add Editore)
    Tian Fushi è un personaggio difficile da odiare, ma impossibile da perdonare. Il ragazzo, carico di domande e di ricordi, porta il lettore nella sua memoria, avanti e indietro, ma soprattutto tra le strade della sua città – una metropoli cinese che sembra grandissima e allo stesso tempo troppo stretta – e le stanze dei suoi amici. Una Cina underground, queer e psichedelica che nessuno si aspetta.
  • Figlio unico di Wang Ning et al. (Oblomov Edizioni)
    Tre racconti, tre famiglie costrette alla “politica del figlio unico” (attiva in Cina dalla fine degli anni Settanta a qualche anno fa) e condannate a fare i conti con la perdita. In queste storie, rese graficamente da tre artisti diversi, uno spaccato di realtà che, pur lontana geograficamente, sentiamo vicinissima emotivamente. Qui la recensione.

Menzione d’onore: Fiordilatte di Miguel Vila (Canicola)
Aprire questo fumetto è immergersi in un mondo privato, torbido, erotico con un guanto in lattice. Miguel Vila riesce ad essere freddo e meticoloso, sapiente e preciso in ogni frame (piccoli, grandi, con e senza contorni, distribuiti con attenzione sulla pagina), profondissimo in ogni taglio di bisturi nella carne dei suoi personaggi e nella testa dei suoi lettori. Sconvolgono e inteneriscono i suoi personaggi, estremi – nelle scelte di vita, così come nella loro resa grafica- e assolutamente realistici.

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I MIGLIORI FUMETTI DEL 2021 PER ANDREA DE LISE

  • Frieren. Oltre la fine del viaggio #1-2 di Kanehito Yamada e Tsukasa Abe (J-Pop)
    L’elfa Frieren, dopo aver sconfitto il Re Demone insieme ai suoi compagni, deve continuare la sua lunghissima vita senza di loro, tutti destinati a esistenze ben più brevi. In che modo la compagna dell’Eroe, con la quale non ha passato neanche un centesimo della sua lunghissima vita, l’ha cambiata? La battaglia è forse finita, ma i cambiamenti interiori sono solo appena iniziati.

Book Tour

I MIGLIORI FUMETTI DEL 2021 PER NEDELJKO “NED” BAJALICA

  • Book Tour – L’autore incontra il suo pubblico di Andi Watson (Edizioni BD)
    Un po’ surreale, un po’ misterioso e dal disegno minimal molto accattivante. Un racconto curioso e divertente al tempo stesso.
  • Era il nostro patto di Ryan Andrews (Il Castoro)
    Una graphic novel per ragazzi ma non solo. Una storia di amicizia splendidamente disegnata.
  • Randagi di Keigo Shinzo (J-Pop)
    Un piccolo capolavoro del fumetto per così dire quotidiano: disegnato e raccontato benissimo, introspettivo, un po’ crudo ma mai scontato o retorico.

Menzione d’onore: Mostri di Barry Windsor-Smith (Oscar Ink Mondadori)
Non c’e’ bisogno di tante parole per giustificare questa scelta. Un lavoro mastodontico, un genio del fumetto che pubblica il suo lavoro (forse quello definitivo) dopo 35 anni di gestazione e’ da avere senza se’ e senza ma.

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I MIGLIORI FUMETTI DEL 2021 PER EMILIO CIRRI

  • Fabula di Lorenzo Ghetti e  (Saldapress)
    Non c’era forse momento migliore del 2021 per pubblicare un fumetto sulle fake news. Nato nel 2017 nell’ambito dell’iniziativa europea di webcomic scientifici ERCComics e arrivato quest’anno in cartaceo grazie a Saldapress, Fabula è un fumetto arguto, intelligente e divertente che, attraverso il , racconta cosa sono le fake news e come si propagano. L’amore per il gioco di ruolo e la sensibilità di Lorenzo Ghetti incontrano il segno bombastico e ipercinetico di  in una storia che fa ridere e fa riflettere. Se ne volete sapere di più, leggete la recensione qui.
  • Unfollow di Lukas Jüliger (Atlantide Edizioni)
    Il cambiamento climatico che incombe, la cultura degli influencer che diventa culto, la Terra che tenta di rispondere ai soprusi dell’uomo e come l’uomo può fare violenza su sè stesso: Lukas Jüliger esordisce in Italia con un’opera eterea e brutale, più vicina a una bibbia illustrata scritta da una setta ecologista che un fumetto. Le forme quasi aliene dei personaggi parlano in realtà di vicende molto umane. Inquietantemente umane. È stato anche uno dei fumetti più apprezzati in Germania nel 2020, come ho raccontato qui. E già che c’ero ho anche intervistato l’autore.
  • Sindrome Italia di Tiziana Francesca Vaccaro e Elena Mistrello (BeccoGiallo)
    Tiziana Francesca Vaccaro adatta il suo spettacolo teatrale in un fumetto disegnato in maniera delicata, evocativa ma anche molto intensa da Elena Mistrello. Si parla di badanti, delle famiglie che accudiscono ma soprattutto di quelle che lasciano nel proprio paese. Una vita scissa, anfibia, fatta di privazioni, sofferenze e senso di sdradicamento. Una testimonianza importante, non documentaristica ma profondamente umana, di quella malattia chiamata, beffardamente, Sindrome Italia. Vaccaro ha vinto il premio come migliore sceneggiatrice al TCBF 2021, io ho scritto la recensione del volume che potete trovare qui.

Menzione d’onore: Jimmy Olsen: Chi Ha Ucciso Jimmy Olsen? di Matt Fraction e Steve Lieber (Panini Comics)
Se ne è parlato poco, pochissimo, ma Jimmy Olsen: Chi Ha Ucciso Jimmy Olsen? è uno dei migliori fumetti del panorama mainstream statunitense degli ultimi anni. Matt Fraction omaggia con spassionato amore Superman’s Pal Jimmy Olsen, serie umoristica su cui ha lavorato, negli anni ’70, anche il “Re” , e lo fa con tutto il suo talento comico cristallino, quello ammirato in Hawkeye e Sex Criminals. Una storia rocambolesca, un giallo sgangherato e metanarrativo che richiama la struttura narrativa anni ’60, ma che lo riattualizza con strizzatine d’occhio e battute spassose che colpiscono tanto il mondo del fumetto mainstream, quanto la società statunitense. Insieme a lui uno Steve Lieber che si conferma tra i migliori (se non forse il migliore) artista di fumetti umoristici del comicdom statunitense: il suo tratto realistico, un tratto pulito e contenuto che rifugge la caricatura, riesce a giocare con smorfie, espressioni, gestualità e composizione narrativa per raggiungere risultati comici esilaranti. Un fumetto pieno d’amore e di divertimento, di quelli che ogni tanto servono per evadere completamente (anche dai lacci della continuity e della serialità) e riconciliarsi con un mezzo dalle potenzialità infinite.