SHARON VAN ETTEN, “Tramp” (Jagjaguwar, 2012)

“Tramp”, ovvero senza fissa dimora. Condizione tipica di chi vuole vivere della propria musica e/o di chi esce da una sofferta storia d’amore e si ritrova improvvisamente solo. Spesso le due condizioni sono legate da un rapporto causa/effetto, e via dicendo. C’è questo e altro nell’ultimo lavoro di Sharon Van Etten, il primo per la Jagjaguwar di Bon Iver ed Okkervil River. Tormentato nella realizzazione che l’ha impegnata per 14 mesi, il disco suona molto più compiuto e variegato del precedente “Epic”, grazie alla sapiente produzione e collaborazione di Aaron Dessner dei National al quale si uniscono tra gli altri Matt Barrick dei Walkmen e Zach Condon dei Beirut, per un lavoro full band che rende giustizia al grande talento della cantautrice di Brooklyn.

Solo al sentirne il timbro di voce si potrebbe definire la Florence Welch americana. Nell’attitudine e nel songwriting mi vengono piuttosto in mente i nomi tutelari di PJ Harvey e Cat Power. “Tramp” regala momenti di folk visionario (“Joke Or A Lie”), ballate sofferte con crescendi rock da brividi (“All I Can”) e testi intimisti e confessionali tra i quali spicca “Give Out”, eccellente anche per l’intreccio di voci. “Serpents” e “Leonard” sono i due pezzi forti del disco, tanto diversi tra loro nelle sonorità quanto efficaci nell’esprimere un misto di rabbia e delusione. Della prima riporto un commento letto per caso su Youtube che mi trova abbastanza concorde: “She sounds like Lana Del Rey if Lana Del Rey had talent”; nel sound, evidenti i rimandi a National e Arcade Fire. La seconda è più sofisticata con un arrangiamento stile Beirut ma che mi fa pensare anche ai Radiohead di “The Bends” ed agli Smiths, molto apprezzati dalla cantautrice. “Leonard” è la perfetta colonna sonora di una giornata di pioggia, con in sottofondo lo splendido video di lancio. Ed in mezzo a tanta malinconia, “We Are Fine” è il sole che rischiara dalle nubi, un momento corale di speranza.

A Sharon Van Etten stanno stretti i panni di folk-singer o di eterna promessa. Forse “Tramp” non sarebbe riuscito così bene con le sue sole forze, del resto i veri amici si vedono nel momento del bisogno no? Una delle sorprese dell’anno: in crescita.

78/100

(Matteo Maioli)

11 Maggio 2012

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