Bandabardò, Taneto (RE), Fuori Orario, 28 settembre 2002

Semplicemente bellissimo. Non credo ci vogliano tanti giri di parole per descrivere la festa – perché è stata una festa, signori! – alla quale ho avuto la fortuna di partecipare. Non avevo mai visto dal vivo questa banda di fricchettoni scatenati, ed è stata una vera folgorazione: un concerto bello, trascinante e carico di energia come non mi capitava di vedere da tempo. Musica che sa di feste di paese, di vino rosso, di vestiti leggeri, di giochi di bambini, di filastrocche.

Il pubblico canta e balla su ogni singola canzone, anche su quelle dell’ultimo lavoro della Banda, “Bondo! Bondo!”, uscito all’inizio di settembre. I nuovi brani sembrano essere maggiormente elettrici rispetto al passato, ma certo non mancano di attrattiva e di energia; piacciono soprattutto “Sette sono i re” e “Un due tre stella”.

E’ comunque su quelli che sono ormai diventati veri e propri inni che il pubblico impazzisce letteralmente; Erriquez e i suoi conquistano tutti con i loro (i nostri!) “Sogni grandiosi”, con il ricordo di una partita di calcio a base di mojito e marijuana della trascinante “Mojito F.C.”, con la poesia dolce di “L’estate paziente” e della splendida “Ubriaco canta amore” (“è una notte senza luna, ubriaco canta amore alla fortuna/ Senza freddo, senza pane, ubriaco canta amore alle persiane”). “Lo sciopero del sole” viene salutata da uno spontaneo e meritatissimo coro antiberlusconiano, e la band si mette a improvvisare divertita.

C’è ancora tempo per una cover dell’indimenticato Rino Gaetano, e poi i nostri decidono di salutarci con la travolgente “Beppeanna” e con la bellissima “Vento in faccia”, e il pubblico impazzisce (credo che “Attenziò, concentraziò, ritmo e vitalità…se mi rilasso collasso, mi manca l’aria e l’allegria” mi risuonerà nelle orecchie per giorni e giorni…).

Davvero un gran bel concerto, un’atmosfera rilassata e divertente, sembrava di stare in un’enorme festa. Tutto merito di grandissimi musicisti e intrattenitori, quanto di più lontano possa esserci dallo stereotipo delle rockstar seriose e schive: è veramente bello vedere i membri della band che ridono, saltano e scherzano tra loro sul palco, sono incredibilmente affiatati e questo non può che riflettersi nella loro musica.

Il concerto finisce, la festa sfuma, ma per due ore è stato come se l’estate non fosse finita.
Una sensazione piacevolissima, credetemi.