Inverno Fest accende l’inverno bolognese


Preoccupations, Warmdüscher, Pill, Go! Zilla. Non potevamo dirvi di più in attesa degli annunci ufficiali, ma quando vi preannunciavamo una quarta edizione imperdibile a proposito di Inverno Fest #4 non era una di quelle espressioni inutilmente trionfali assai diffuse sui social. Anche quest’anno abbiamo avuto il privilegio di essere scelti come media partner. Ed è un privilegio perché il collettivo No Glucose , è riuscito nell’impresa di ripetersi dopo il tutto esaurito di una di quelle band che intanto è diventata una delle vostre band preferite (gli Idles), grazie a un cartellone che trasforma gli eventi (Inverno Fest e il No Glucose primaverile) nel più credibile punto di riferimento indie in regione. E grazie a una passione che appare sincera e non figlia di certe dinamiche che stanno facendo esaurire l’energia e la spinta creativa di molti locali “indie” italiani. Chi non ha smesso di credere nelle chitarre non potrà che ringraziare.
La venue scelta per il weekend di venerdì 8 e sabato 9 febbraio 2019 è l’inossidabile Covo Club di Bologna.


Arrivano infatti per la prima volta in Via Zagabria i nostri canadesi preferiti, i  Preoccupations, già noti come Viet Cong (e nati da 2/4 dei gloriosi Women) nel tour del conturbante e oscuro “New Material” (leggi la nostra recensione), terzo capitolo di un affascinante e peculiare percorso tra post-punk, noise, lo-fi e colpi di testa dal retrogusto kraut-psichedelico. Se non sapete di cosa stiamo parlando vuol dire che non ci avete letto con attenzione negli ultimi dieci anni, ma vi perdoniamo e potete recuperare tutto qui.
Con loro tra gli ospiti internazionali i Warmdüscher, incendiario collettivo londinese messo in piedi da Clams Baker, aka Mutado Pintado, già voce del progetto acid house Paranoid London, dal chitarrista dei dissacranti Fat White Family, Saul Adamczewski, dal suo ex compagno di band Jack Everett (oggi parte del progetto solista di Saul, Insecure Men) e da Quinn Whalley (anche lui nei Paranoid London) e, per chiudere il cerchio dal bassista Ben Romans-Hopcraft, membro dei Childhood e bassista sempre con Insecure Men.


Tornano invece dopo due anni al Covo, dopo aver sorpreso tutti come band di supporto dei Parquet Courts, i PILL, uno dei più apprezzati progetti indie della Brooklyn del giro Mexican Summer. Il quartetto presenterà “Soft Hell”, uscito lo scorso ottobre, album che ha messo ancora una volta in luce la loro affilatissima vena post punk, molto matura e newyorchese.

Tra gli italiani sarà presente a Inverno Fest #4 un altro progetto che su queste pagine non ha davvero bisogno di presentazioni. Stiamo parlando dei fiorentini Go!Zilla che di recente sono tornati con il terzo album in studio, l’ambizioso “Modern Jungle’s Prisoners” che la nostra Monica Mazzoli ha definito “un vortice psichedelico di suoni e ritmi, che partendo dalle chitarre e melodie vocali di Luca Landi e Mattia Biagiotti (i due autori della musica del gruppo), sfocia – quasi sempre – in trame strumentali dal sapore afro-beat, tribaleggiante”.

Si servono invece di una presentazione provocatoria e squinternata quanto il nome gli Yonic South, side project dei guerriglieri psych-garage del lombardo veneto Bee Bee Sea e Miss Chain & the Broken Hells: “nati da una sega di John Dwyer alla guida di una Picasso, in cerca di un kebabbaro, strafatto di Twix e San Miguel”. Dwyer degli Oh Sees è il loro padre putativo e si sente.
Tra gli ospiti della quarta edizione occhio ai romani Grip Casino, eredi della longeva tradizione folk-psichedelica che da Syd Barrett arriva ai Residents e gli Half Japanese e ai TV Dust, allucinato trio synth punk-no wave del collettivo Occult Punk Gang nato al Caravan, lo studio di registrazione di Macao.
Chiudono il cartellone i mantovani submeet, un altro trio post-punk molto apprezzato proprio dai Preoccupations, che però guarda allo shoegaze e al noise di My Bloody Valentine, Sonic Youth, Jesus & Mary Chain, e i Deflowered, nuovo ineffabile trio bolognese che guarda invece al minimalismo dei Suicide ai Big Black, formato da Gelo Casarrubia, già Buzz Aldrin e Melampus, Roberto Pap Papavero, ex Les Fauves, e Alessandra Pesca Magrì.


Gli abbonamenti sono in vendita su Boxol.
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