LAME, “Alone and Alright” (Alien Snatch Records, 2018)

Avete presente quella sensazione della puntina che si infrange su un disco del quale avevate soltanto sentire parlare e i primi accordi vi fanno sobbalzare dalla sedia lasciandovi increduli per quello che avete fra le mani? No? Ok.

Facciamo un altro gioco. Se vi dicessero di poter far parte di una band, il 99% di voi (noi) cosa risponderebbe? Io forse non faccio molto testo, perché per anni avrei voluto essere parte dei Dead Moon, ma son problemi miei. Voi rispondereste quello che è giusto rispondere. Io oggi (pace all’anima di Fred Cole) risponderei LAME. Senza esitare. Senza fiatare. Mi immolerei per la causa che questo trio (Stefano Isaia dei Movie Star Junkies, la colombiana Maria Mallol Moya, batterista e voce – urla e poesia di crampsiana memoria – e Massimo Scocca ex Cave Dogs e Two Bo’s Maniacs ) sta portando avanti con passione ed arriva al secondo lavoro “Alone and Alright”.

La missione quale sarebbe direte voi? Semplice. Ricordare a tutti che il rock’n’ roll è “anche” una forma d’arte. Che ha delle radici. Che non si è mai spostato di una virgola nelle intenzioni ma che ha cercato di inglobare sempre quello che gli si è piazzato dinnanzi. Scalciando a volte, per ottenere visibilità, credibilità, ringhiando, sbraitando, pensando, suonando.  Un basso che pulsa, una batteria che chiede il permesso, una doppia voce che introduce “Evelyn”. Il disco si apre chiamando in causa Nick Cave, i Cramps, il blues e il punk più intelligente. Si potrebbe chiedere di più?  La New Wave imbastardita dalle praterie australiane di “Deep in the Barn”, i Gories che provano a rallentare “When you’ll be mine”, Iggy Pop che se ne fotte di essere Iggy in “Alone and Alright” e il bellissimo country-blues di “Sue” dicono di no.

Dicono che questi pezzi sono stati fatti per restare. Poi ci penso bene e per i The Tunas (2012) ebbi lo stesso entusiasmo, la stessa enfasi. I Tunas credo si siano sciolti, però riascoltando il disco oggi mi faccio coraggio. Il rock’n’roll è per tutti. Solo che tutti sono coinvolti in altro.

85/100

Nicola Guerra