• STEFANO GIACCONE, Come un fiore (La Locomotiva, 2007)

    Il nuovo album di Stefano Giaccone, Come un fiore, è “un gruppo di canzoni, da me suggerite e promosse, sulla morte…È il messaggio raccolto con entusiasmo e talento da musicisti a me vicini (tra gli altri i cuneesi Airportman, il fido compagno Dylan Fowler, Tomi e Gigi dei Perturbazione) per affermare la nostra insaziabile voglia…

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  • EDDIE VEDDER, Into The Wild (RCA, 2007)

    Due curriculum scintillanti, due artisti legati uno ai nomi dei grandi registi con cui ha lavorato, l’altro alla ragione sociale di uno dei gruppi più importanti dell’ultimo ventennio: uno dei più brillanti attori della penultima generazione hollywoodiana, nonché misconosciuto autore cinematografico sia nel piccolo (un incredibile segmento del film collettivo 11’09’01’, il demoniaco e feroce…

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  • CHRIS CORNELL, Carry On (Interscope, 2007)

    Chris Cornell ne ha già passate parecchie: frontman di una delle più grandi band dell’epoca grunge, conseguente traversata infernale in un mare di eccessi, un più che buono disco solista e poi il supergruppo Audioslave, magari non la salvezza del rock ma un esperimento che comunque poteva andare molto (ma molto) peggio. Ecco la parola…

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  • RUFUS WAINWRIGHT, Release The Stars (Geffen, 2007)

    Che strano avere a che fare con un personaggio come Rufus Wainwright. E con la sua musica. Così kitsch, eccessiva e naif da sembrare fuori tempo massimo di qualche decennio. Così sfrontatamente sdolcinata e melliflua da farti pensare di doverla prendere con le molle, di andarci cauto perché potrebbe trattarsi di una fregatura. Potrebbe essere…

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  • LUCINDA WILLIAMS, West (Lost Highway, 2007)

    Quello del cantautorato americano è un universo immenso. E c’è chi non perderà mai la voglia di esplorarlo, nel tentativo di comporre una personalissima mappa stellare. Soprattutto se coadiuvato da scoperte come questa. Lucinda Williams non è una novellina. Anzi, è una vera e propria bandiera di quella branca di autori affezionati tanto a Gram…

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  • JESSE MALIN, Glitter In The Gutter (Adeline / East West, 2007)

    Jesse Malin ha quella faccia lì. Quella che ti guarda dalla copertina di ogni suo disco: dall’esordio “The fine art of self destruction”, magnifico tesoro sommerso, al successivo, non di molto inferiore, “The heat”. La leggi in quegli occhi, la percepisci da quei capelli sparati da ragazzino scalmanato la storia di uno che ha militato…

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  • NEIL YOUNG AND CRAZY HORSE, Live at the Fillmore East (Reprise / Wea, 2006)

    Ogni grande personaggio ha il suo grande gregario, che agisce pressoché inosservato nell’ombra, e che verrà quasi sistematicamente ignorato dai posteri: ci sono così tanti comprimari dimenticati ai quali la monumentale storia del rock non ha ancora reso abbastanza giustizia che si potrebbe dar vita alla più grande super-band di sempre. Uno di questi è…

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  • NEIL YOUNG, Live at Massey Hall (Reprise / Wea, 2007)

    Certe operazioni discografiche lasciano davvero a bocca aperta. Insomma, di live o best of buttati lì per aggiungere un capitolo nella discografia di chicchessia, magari dopo neanche un paio di album, ne hanno le palle piene (e le tasche vuote) anche i fan più ciechi. Ma ogni tanto gente preziosa come Dylan si inventa la…

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  • CALLA, Strenght In Numbers (Beggars Banquet, 2007)

    Ogni due anni, i Calla pubblicano un album. Nel corso della loro carriera non hanno mai scelto la soluzione più semplice, hanno sempre cercato di non appiattirsi, di non ripetersi, magari sbandando un po’, magari dando alla luce veri capolavori come “Scavengers” e “Televise”. Ogni album ha rappresentato un passo in una direzione diversa. Perciò,…

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  • MARK KOZELEK, Little Drummer Boy – Live (Caldo Verde / Goodfellas, 2007)

    Mark Kozelek non si ferma. Magari se la prende comoda. Ma non si ferma, e, grazie a dio, non intende fermarsi. Noi ci dimeniamo sopraffatti, sommersi e intrappolati da una mole di ascolti talmente passeggeri da non riuscire a depositare nulla, né nella nostra memoria, né nell’anima. Lui arriva e, con appena un soffio, spazza…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010