• PLACEBO, Sleeping With Ghosts (Hut/Virgin, 2003)

    Leggo un’intervista rilasciata dai Placebo ad una rivista musicale, e ad un certo punto dalla bocca di Stefan Olsdal, bassista della band, esce una frase come “Quando si tratta di chiuderci in una stanza e accendere gli amplificatori, non ci batte nessuno”; ecco, una dichiarazione del genere può scatenare solo una buona dose di sarcasmo,…

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  • MIRASPINOSA, e-motion (My Real Sound Records/ Audioglobe, 2003)

    Dopo la diaspora dei gruppi del Consorzio Produttori Indipendenti e dei Dischi del Mulo abbiamo perso le tracce di molte band, alcune delle quali di indubbio valore (ricordate gli estAsia?); i Miraspinosa però non sono mai scomparsi del tutto, e all’epoca decisero di proseguire con l’autoproduzione, guardando nel frattempo al mercato estero. Il processo pare…

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  • CRISTINA DONA’, Dove sei tu (Mescal/Sony, 2003)

    “Ho riempito d’oro il giardino/ perché tu vedessi/ chiaramente dov’è il cammino/ e/ quanti sono i passi”: è così che Cristina Donà sussurra all’ascoltatore l’elegante invito ad entrare nel suo mondo, e a scoprire le sue nuove creature. Ammaliati, è impossibile resistere, ma il primo impatto con “Dove sei tu” disorienta, stordisce, quasi come se…

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  • VIRGINIANA MILLER, “La Verita’ sul Tennis” (Sciopero Records / Mescal, 2003)

    Orribili capelli cotonati. Gli anni della Milano da bere, dei giovani rampanti, del pop elettronico più becero. Gli anni ’80, già. Ma siamo davvero sicuri che fosse tutto lì? Per i Virginiana Miller, giunti al terzo album in studio, la risposta è senz’altro negativa: sono anche gli anni della loro adolescenza, con tutto ciò che…

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  • LUCA FAGGELLA & BUS TICKET, Tredici Canti (Storie di note, 2002)

    Dopo un album dedicato a Piero Ciampi, l’attore e cantante Luca Faggella ritorna ad incidere un disco, e conquista il Premio Tenco 2002 come miglior autore emergente. “Tredici canti” getta uno sguardo ad Est, verso i Balcani e la cultura yiddish: luoghi e tradizioni culturali che non hanno dimenticato l’importanza della fisicità, dove il canto…

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  • Intervista a Marco Parente

    Intervista a Marco Parente

    Nell’aria del locale risuonano ancora gli ultimi momenti del concerto di Marco Parente ad AcusticaMente, le improvvisazioni furiose e trascinanti che hanno sigillato vere e proprie perle come “Adam ha salvato Molly” e “Succhiatori”. Marco scende dal palco e saluta tutti, amici venuti a vederlo e gente dal pubblico che si ferma per scambiare due parole con…

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  • QUEENS OF THE STONE AGE, Songs For The Deaf (Interscope/Universal, 2002)

    A detta di maggior parte delle riviste specializzate, questo “Songs for the deaf” è uno dei migliori dischi del 2002: premetto da subito di non essere d’accordo, ma aggiungo anche che è solamente una questione di preferenze personali… Sicuramente queste canzoni manderanno (o, più probabilmente, hanno già mandato, data il ritardo con cui arriva questa…

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  • Bandabardò, raduno fans Fuori Orario (RE), 8 marzo 2003

    Bandabardò, raduno fans Fuori Orario (RE), 8 marzo 2003

    Giornata importante, sabato 8 marzo. Festa della donna, certo, ma anche l’occasione di festeggiare i dieci anni del Fuori Orario, storico locale reggiano che non smette di regalarci splendide stagioni di concerti, e soprattutto il decimo compleanno della Bandabardò. Una giornata di festeggiamenti, iniziati al mattino con una partita di calcio tra i fan club…

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  • Intervista a Cristina Donà e Davey Ray Moor

    Intervista a Cristina Donà e Davey Ray Moor

    Una serata dedicata alla scrittura delle canzoni, organizzata dal Centro Musica di Modena, diventa un’ottima occasione per presentare il nuovo disco di Cristina Donà, “Dove sei tu”, in uscita il 4 Aprile. Sono presenti, oltre alla cantautrice, uno dei nomi storici del giornalismo rock in Italia, Davide Sapienza, che conduce la serata, ed il produttore artistico del…

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  • MASSIVE ATTACK, 100th Window (Virgin, 2003)

    Da una band che ha inventato un genere, e che è entrata nella storia della musica, ci si aspetta un capolavoro ad ogni passo: tali erano stati “Blue lines”, “Protection” ed il cupo “Mezzanine”, e va subito detto, a scanso di equivoci, che anche questo “100th window” è un disco straordinario. Cinque anni di silenzio,…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010