SOVIET SOVIET, “Endless” (Black Candy, 2016)

I Soviet Soviet arrivano al secondo album “Endless”, dopo la crescita esponenziale dei primi lavori. La formula rimane quella che ha segnato la loro carriera sin dall’inizio. Questo però non impedisce di lasciare integra la scrittura dei brani che compongono il nuovo lavoro. Il filo conduttore rimane quello della new wave e del post punk di “Fate” e i suoni, ormai marchio di fabbrica inconfondibile, sono quelli con cui i tre musicisti da tempo incendiano i loro live.

“Endless”, pubblicato dalla Black Candy, colpisce soprattutto per la forma perfetta dei brani. E seppur nascosti si notano alcuni minimi, impercettibili cambiamenti rispetto al disco precedente. Per esempio a tratti le chitarre appaiono leggermente più ariose, con il suono che diventa meno cupo rispetto a quello che a cui ci hanno abituato i Soviet Soviet. Quello che non diminuisce mai, per tutta la durata dell’album, è il grado d’intensità sonora ed emotiva che il trio di Pesaro riesce a regalare. Dall’iniziale “Fairy Tales”, passando per il singolo “Endless Beauty” e l’altalenante “Going Through”, fino ad arrivare ad altri momenti catartici del disco come “Pantomime” o “Surf A Palm”.

E per concludere va detto come era successo per “Fate” anche “Endless” è un lavoro che all’estero non sfigura in un confronto con le varie produzioni straniere.

78/100

(Francesco Melis)