Intervista alla Homesleep Records

Homesleep records merita un posto a parte rispetto a tutte le altre case discografiche indipendenti italiane.

Ogni singolo disco edito sembra appartenere a un determinato filo conduttore, a un discorso unitario, una via italiana e ispirata alla musica indipendente. Partendo dai lavori di Yuppie Flu, Giardini di Mirò, Midwest e Micevice, alle due raccolte pubblicate, agli album di gruppi di culto dei sotterranei americani come Fuck, Lenola e Boxtep, si scopre un catalogo che non ha nulla da invidiare alle migliori etichette indie d’Europa. La conferma arriva dall’idea dei singles club, un singolo al mese per un anno da gruppi come Sodastream, Califone e Oranger, o dal bellissimo tributo ai Pavement appena uscito.

Alla vigilia della pubblicazione di un disco molto atteso come “Days Before the Day” di Yuppie Flu, abbiamo fatto qualche domanda a Daniele, uno dei soci di Homesleep.


Come è nata la Homesleep?

Homesleep nasce nel 1999 quando decidiamo di fondere la homeaudioworks con la sleepin’ corporate. L’idea era quella di unire le forze e le poche esperienze che avevamo per cercare di creare una etichetta capace di proporsi come punto di riferimento della scena indie in Italia. Inoltre, naturalmente, avevamo l’ambizione di lavorare il più possibile all’estero. Il processo di creazione di homesleep si è concluso lo scorso maggio, quando ci siamo uniti con un’altra etichetta, la kittykitty records. Il risultato sono quattro soci (io, Matteo, Giacomo e Sean) e due uffici, uno a Bologna ed uno a Londra.


Che difficoltà avete incontrato nel mercato discografico italiano? Quanto ha cambiato le cose l’accordo per la distribuzione con la Sony?

Difficoltà ce ne sono, soprattutto perché il mercato per il tipo di musica che proponiamo noi è molto piccolo. Comunque noto che l’attenzione per la musica indipendente sta crescendo, anche se molto lentamente. Per quanto riguarda l’accordo con Sony… logicamente qualcosa è cambiato, perché finalmente i nostri dischi si trovano davvero in tutti i punti vendita. Quello che non è cambiato è il nostro modo di lavorare: siamo ancora liberi di produrre i dischi che vogliamo quando vogliamo. E naturalmente continuiamo a lavorare per far conoscere la nostra musica ad un numero di persone più grande possibile.


Come entrate in contatto con i gruppi e come decidete di produrli? Che cosa vi colpisce di un gruppo e vi spinge a produrlo?

Allora… logicamente il primo modo per entrare in contatto con i gruppi è quello dei demo. Ci arrivano circa una sessantina di demo al mese. Li ascoltiamo tutti e se troviamo qualcosa che ci sembra interessante contattiamo il gruppo. In realtà, ad oggi, solo un demo è diventato un disco homesleep: quello dei Midwest. Gli altri gruppi con cui lavoriamo sono o band americane-inglesi di cui conoscevamo la produzione precedente o band italiane che hanno comunque già inciso altri lavori. Decidiamo di produrre un gruppo quando ci piace la musica che questo gruppo fa, semplicemente questo, senza pensare troppo a quelle che possono essere le richieste del mercato.


Ci spiegate come è nata l’idea del singles club?

Sebbene nuova in Italia, l’idea del singles club non è poi così originale, visto che sono molte le etichette che hanno dato vita ad iniziative tipo la nostra. Io stesso sono iscritto a vari singles club di altre etichette… Per quanto ci riguarda, l’idea del nostro singles club nasce dalla voglia di lavorare con altri gruppi che amiamo, dalla possibilità che questa iniziativa ci dà produrre sempre più musica di qualità.


Come è nata l’idea del tributo ai Pavement? E’ stato difficile organizzarlo?

L’idea è nata un paio di anni fa. Abitavo con Corrado dei Giardini di Mirò ed una sera iniziamo a ragionare su homesleep, sulle prossime uscite e così via… Corrado propone di fare una compilation di cover (poi homesleephome 2), ma appena mi dice la sua idea io comincio a fantasticare su delle cover, ma solo di pezzi dei Pavement…ma i tempi non erano però ancora maturi; dopo circa un anno decido di mandare una mail al sito della Amazing Grease, chiedendo a Spiral Stairs (ex chitarrista dei Pavement n.d.r.) la sua opinione su una operazione del genere… Tempo un mese e mi risponde, dicendosi onorato di questa iniziativa… Così mi metto subito al lavoro e piano piano inizio a contattare i gruppi… Mai più una compilation con così tanti gruppi… sono 36, ma in realtà quelli con cui siamo stati in contatto sono stati più di 70, da quelli che molto gentilmente ci hanno risposto dicendoci perché non ce la facevano, come Yo La Tengo, Guided By Voices, Pastels, Stereolab, ecc… a quelli che prima ci hanno detto di sì in maniera entusiastica ma che poi sono scomparsi, da chi non si è nemmeno degnato di risponderci a quelli che si sono proposti. Coordinare il tutto è stato davvero difficilissimo. Band che mi confermavano un pezzo, mai poi ne hanno mandato un’altro, pacchi postali persi, le tre versioni di “Here”, gruppi che si sono sciolti mentre registravano…un delirio. Inoltre la deadline che avevo dato era maggio, ma a maggio avevo non più di 5 pezzi… l’ultimo pezzo, quello dei Quickspace è arrivato il giorno stesso della masterizzazione via mail!


C’é molta attesa per il prossimo disco degli Yuppie Flu. Che aspettative avete?

Personalmente ho la sensazione che questo sarà un po’ l’album della svolta per gli Yuppie Flu. So quanto ci hanno lavorato, ho vissuto con loro, nel bene e nel male, tutti i “days before the day” del titolo… Sono di parte e non spettano a me certi giudizi, ma questo è uno dei migliori album indie che io abbia mai ascoltato: diretto, compatto, originale, senza compromessi, pieno di mordente… un album che suona solo alla Yuppie Flu. Spero che “Days before the day” consacri definitivamente gli yuppies come una delle migliori indie bands europee. Se lo meriterebbero.


Quali sono i progetti futuri (prossime uscite, nuovi gruppi)?

Le uscite più imminenti sono quelle dei Trumans Water (credo a fine Aprile), dei Fuck (spero a Maggio), del nuovo incredibile album dei Giardini Di Mirò (tra la fine di aprile e l’inizio di Maggio) e di un nuovo ep dei Boxstep (Maggio). Poi, dopo l’estate ci sarà un nuovo ep degli Yuppie Flu, il tanto atteso debut-album degli El Muniria (il nuovo progetto di Emidio Clementi dei Massimo Volume), il nuovo album dei Boxstep ed il nuovo dei Midwest. Inoltre siamo in trattativa con un altro paio di gruppi, ed ogni mese continueremo a far uscire un singolo per il nostro club… i prossimi nomi saranno: Meets Guitar, Oranger, Black Heart Procession + Trumans Water, oRSo + Califone, Butterflies Of Love, Fuck, One Dimensional Man, Yuppie Flu, Quickspace, Sodastream…
Inoltre stiamo lavorando tantissimo per portare le nostre bands americane in tour in Europa, e per far uscire dai nostri confini le band italiane. Tra le altre cose, infine, stiamo anche lavorando ad una serata dedicata alla nostra etichetta dall’ICA, l’istituto di arte contemporanea di Londra, serata che si svolgerà il 2 Maggio e vedrà coinvolte 5-6 band del nostro rooster… insomma un sacco di lavoro… speriamo bene!


Quali sono i dischi della homesleep che vi hanno soddisfatto di più? Quali sono stati più apprezzati dal pubblico?

Tutti i dischi ci hanno soddisfatto, ed anche se la cosa può sembrarti irrazionale tutti i dischi hoomesleep stanno nella nostra top 3! I gruppi homesleep più apprezzati dal pubblico italiano sono di certo i Giardini Di Mirò e gli Yuppie Flu. All’estero abbiamo avuto dei feedback incredibili ed inattesi per i Midwest, e comunque tutti i nostri dischi sono stati accolti molto bene… band come i Fuck o i Trumans Water invece hanno un bel nocciolo duro di fans che si sono conquistati in tutti i loro anni di attività…


C’è qualche etichetta in Italia o all’estero che rappresenta un punto Di riferimento per voi?

Oddio, un punto di riferimento proprio no, ci sono però tante etichette che rispettiamo un casino, tipo Domino, Drag City, Matador, Thrill Jockey, Chemikal Underground, Perishable… potrei elencarne un centinaio! Apprezziamo il lavoro della maggior parte delle etichette italiane… Gammapop, Shado ed Irma su tutte.


Un musicista o un gruppo che vi piacerebbe avere nella vostra etichetta?

Ogni socio homesleep direbbe una cosa diversa… io voto per Silver Jews. Secondo me Giacomo avrebbe risposto Stereolab, Matteo Sparklehorse e Sean Bonnie Prince Billy…