EDIE BRICKELL & NEW BOHEMIANS, Shooting Rubberbands At The Stars (Uni/Geffen, 1988)

Il primo imperdibile disco evergreen di Edie Brickell. Voce sognante, dolce e grintosa. Musica da vacanza, da viaggio su strada o mentale, l’importante è rilassarsi ma non adagiarsi! Rock-pop chitarristico perfettamente equilibrato, una band eccellente e decisa, un pugno di canzoni senza riempitivi (tra cui spiccano le famose “Circle” e “What I Am”, ma sono tutte molto belle, c’è veramente l’imbarazzo della scelta).

Se vi piace il rock al femminile che ha spopolato negli anni ’90 (Alanis Morrisette, Sheril Crow, ecc.) ed amate la voce americana, ‘elastica’ e amichevole di Edie, se vi piace farvi cullare da ballate sognanti, scatenarvi frizzanti su ritmi di pimpante rock americano, riflettere sotto al cielo d’una sera d’estate di fronte ad un tiepido fuoco… Questo disco è una gemma di rara purezza che non può mancare nella vostra discografia.

E’ un vero peccato che Edie – diventata poi moglie di Paul Simon – si sia fatta viva con solo un altro paio di dischi (peraltro buoni) dopo questo, interrompendo la produzione discografica nella prima metà degli anni ’90. Questo album, leggero ed efficace come pochi altri nel suo genere, pur avendo già 13 anni non sembra per nulla invecchiato. Basti considerare la longevità di pezzi come “What I Am”, tutt’ora ritrasmesso di frequente in radio per alzare il voltaggio dell’etere, oltre che ripreso e remixato da molti (e penosamente rifatto di recente da Baby Spice).

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