ERYKAH BADU, Mama’s Gun (Motown, 2000)

Questo nuovo lavoro di Erykah Badu è un disco di importanza decisiva.
Lo è perchè arriva in um momento in cui un pugno di artiste, a cominciare da Macy Gray per arrivare a Kelis, Angie Stone e la stessa Erykah, ha rivitalizzato il soul con dischi belli e veri, spazzando via quei suoni da classifica in cui il genere si era arenato.

Lo è soprattutto per un talento assolutamente cristallino che qui si esprime in modo eccelso. Brillano la straordinaria voce dell’artista americana, una vena compositiva ispirata e arrangiamenti eleganti ma sempre misurati. Proprio qui sta la forza del disco: qualche influenza all’hip hop in certe ritmiche e lo sguardo rivolto ai maestri del passato. Tutto questo senza perdere un grammo di originalità e personalità.

Ne esce un disco che sa incantare, percorso da una dolce vena soul, “…& On”, “Cleva”, “Kiss Me On My Neck” e “A.D. 2000”, incalzante nei momenti di maggior vigore, l’iniziale “Penitentiary Philosophy” e “Booty”, toccante nel duetto acustico con Stephen Marley “In Love With You”. E quando il tono si avvicina al jazz ne escono due perle dal fascino sconfinato: “Orange Moon” e “Green Eyes”.

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