QUEENS OF THE STONE AGE, Rated-R (Universal [Japan Ed], 2000)

Questa band è già in circolazione da tempo ed ha ormai conquistato critica e pubblico. Approfitterò della recente uscita di una nuova versione di “R”, primo grande successo della band, per parlarvi di loro. “Rated – R” rispetto al precedente album contiene una canzone in più (“Ode to Clarissa”) e una “enhanced track” video. Questo piccolo capolavoro del combo americano che nasce da una costola dei Kyuss (il cantante/chitarrista Josh Homme e il bassista Nick Oliveri), è capace di entusiasmare anche gli ascoltatori più scettici sin dal primo ascolto. “Rated – R” si compone di dodici canzoni per la maggior parte brevi e intense in cui si mescolano tendenze che spaziano in diversi ambiti musicali: dal rock al grunge, dallo stoner al punk. L’influenza che certe band come i già citati Kyuss, i Faith No More e i Nirvana hanno esercitato sul quintetto americano si palesa attraverso le bellissime tracce dell’album. Da una partenza “a tavoletta” con un pezzo come “Feel Good Hit Of the Summer” (la canzone del video a cartoni animati) con chitarre lanciate a mille a creare un ritmo coinvolgente ed elettrizzante, all’ormai conosciutissima “The Lost Art of Keeping a Secret”, che riesce ad esercitare un grande fascino. Per tutta la durata dell’album si possono assaporare atmosfere originali e innovative, basta citare la traccia “Better Living Through Chemistry”. Pezzi come “Monster in the Parasol”, “Autopilot”, “Leg Of Lamb” mettono d’accordo tutti, anche i fan meno accaniti dello stoner-rock, con le loro melodie gradevoli ed orecchiabili che si fissano nella mente. Da segnalare le movimentate “Quick And to the Pointless” e “Tension Head” in cui i vocalizzi convulsi e isterici del cantante Josh Homme ricordano certe performances vocali del grande Mike Patton, ex Faith No More.
Dagli appartati scenari desertici americani che siamo abituati a vedere solo in certe pellicole cinematografiche, si materializza una band che ha saputo portare una ventata di freschezza nello stantio panorama del rock made in U.S.A.
Personaggi atipici come QTSA ed At The Drive-In, lontani da un certo business musicale e dal mercato della musica monopolizzato da fenomeni commerciali passeggeri, sanno farsi apprezzare dai veri amanti del rock.

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