COMMON, Like Water for Chocolate (MCA Records / Universal Music / Madame Xenobia Music, 2000)

I be dissin magazines, but then buy The Source
Can’t explain why the force, is with me
Settantamila copie la prima settimana sono un bel risultato. C’era chi temeva un flop, o la nobile disgrazia dell’innovazione: il cimitero d’avorio degli intenditori. Buon per lui, non è andata così. Del resto Common, o Comon Sense sino a qualche anno fa, non ha fatto nulla di strano. Lo stile ha a che fare con la lezione dei De La Soul, e più ancora dei The Roots. Produttore esecutivo, ?uestlove, dai The Roots appunto. Non è tutto qua. “Like Water for Chocolate” pesca da un cesto di scuole davvero spiazzante. Qua e là producono i The Roots, che portano fra l’altro la musica suonata, i musicisti. Però Common è di Chicago, come i Gang Starr. Dai Gang Starr produce sua maestà Dj Premier, una sola traccia. Poi i featuring, Mc Lyte da Chicago, D’Angelo dall’R&B, Rahzel dai Wu, Mos Def da New York, Black Thought, Slum Village e altri ancora. Un bel gruppo, ma non è un album pletorico. Il grosso lo fa Common, suoi lo stile e le parole certamente non ‘parental advisory’.

Proviamo a capire il rap di Common. Vediamo, come rendere la sobrietà dello stile, la varietà nel flow, l’impressione di qualità e impegno?… Forse basterà osservare la copertina. Sono banditi gli eccessi, il colore è un verdino opaco, le scritte bianche, la foto in bianchenero. Decisamente fuori canone, rispetto alla copertina hip hop media, ma anche questo non è così nuovo. Proprio i suoi compagni di viaggio in questo lavoro hanno un po’ lo stesso gusto grafico. E Common non cerca certo la provocazione né lo stordimento emotivo in chi ascolta le sue tracce. Nei testi preferisce parlare, e la copertina è eloquente e limpida come le sue tracce. La foto parla della causa nera, scegliendo una strada diversa dai soliti paladini arrabiati. Agli hustler minacciosi preferisce una vecchia immagine di due fontanelle, per strada, una “for white only” e l’altra “colored only”, una donna nera che beve dalla sua.

As a, intense MC, sent to be the reign
on the industry I came
With penitentiary talk, Coke and a Hennesey walk
My imagery talks, metaphors and similes stalk
Time for war, my artillery caulks the hardest nigga
I’m killin ’em soft

Così è più chiaro? Sto cercando di mostrare il battito dell’album, prima di affrontarne le contraddizioni. Nel complesso l’album è vario anche se non stupefacente. Uno dei migliori soldati del nuovo corso del rap, forte e aggressivo ma non incattivito. Mistico, e diverso sia dalla old school (Grandmaster Flash, ma anche i Public Enemy) che dal suo opposto naturale di Los Angeles (Snoop Doggy Dogg, Dr.Dre, Tupak). Alla fine, “Like Water for Chocolate” è uno dei migliori prodotti degli ultimi tempi. Può non piacere (?), potrà sembrare qualcosa di non completo, a un passo dall’eccellenza ma privo dell’esaltazione del capolavoro. Appunto, non si preoccupa di stupire. Io ritengo che occorra un atteggiamento diverso, per ascoltare questa musica. La sfida, nel mio caso, è stata lasciarsi colpire dall’equilibrio di trovate metriche e rime. Ok, non sono le rime più belle in circolazione, e le basi, ottime davvero, non sono le più geniali sulla piazza. L’insieme però palpita e brulica, e a quanto pare il grande pubblico lo ha percepito. Un passo avanti, che non è saggio farsi scappare.

Pick: La fantastica e lunghissima prima traccia Time Travelin’ (A Tribute to Fela); i due singoli Heat e Dooinit; con Dj Premier The 6th Sense; A Song for Assata.

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