Non c’è due senza tre per Young Guv

Young Guv è il moniker di Ben Cook, già chitarrista dei Fucked Up: un progetto attivato nel 2008 in chiave lo-fi che si è poi orientato (con successo) verso le melodie jangle e power-pop di “Volume I” e “II” pubblicati nel 2019 per Run For Cover, oltre ad alcuni EP usciti anche per la Slumberland.

Il cantautore di Toronto si è ritrovato nella primavera del 2020 in isolamento con gli altri cinque musicisti della band nel deserto del New Mexico, vivendo per nove mesi da eremiti nell’Earthship, struttura fondata su materiale di riciclo e lontana dalle grandi città, e scrivendo canzoni di notte, tante da riempire due album: il primo “Guv III” è uscito l’11 marzo e mi ha lasciato a bocca aperta.

A document of my two years away from the world. My healing.” queste le parole di Cook, “Through real work in therapy over a long period, as well as spending many months isolated and alone, I have started to finally access my true self little by little, and it’s reflected in this music.” Dall’arpeggio del primo brano “Couldn’t Leave U if I Tried” si respira aria di classico, di Gene Clark e Big Star, laddove “Good Time” fa tornare alla mente gli australiani DM3 e Paul Westerberg solista; con “Scam Likely” varchiamo l’oceano per riassaporare i migliori Stereophonics e infine in “Take Up All My Time” si raggiungono territori più psichedelici, nel cantato hypnagogic tra Prince e Neon Indian. A ottobre dovrebbe vedere la luce il quarto capitolo.

Se devono esserci benefici dalla recente acquisizione di Bandcamp da parte di Epic Games, mi auguro che uno di questi sia investire cifre adeguate nella stampa di vinili e cd di questi artisti, troppo relegati a una nicchia ingiustificata, nel caso di un genio come Young Guv.

Foto di Danielle Parsons