Alla scoperta di Cristina Erhan, 7 ispirazioni

Cristina Erhan ha appena pubblicato “Temporali”, terzo singolo per Costello’s.

Abbandonata la formula chitarra-voce con cui ha mosso i primi passi nel panorama musicale italiano, Cristina Erhan si presenta, a partire da novembre 2020, con una identità più consapevole.  Frutto del lavoro sulla propria cifra stilistica tracciato insieme al produttore Federico Carillo (già al fianco di altri artisti della scuderia Costello’s come Marta Tenaglia, Cactus? e Davide Diva), la talentuosa cantautrice ha presentato nei mesi scorsi due singoli, “Tempesta” e “Casinò”.

Cristina Erhan racconta con la musica tutto quello che non ha il coraggio di dire ad alta voce. La sua voce vuole narrare la sua metamorfosi: un’immersione in una nuova cultura e la ricerca della propria identità.
È non trovare mai le parole giuste per le cose sbagliate, è sentirsi fuori posto anche se ha la forma del puzzle mancante. È essere forti nella propria fragilità.
Cristina Erhan ha voglia di cantare a squarciagola, ma si accorge di non avere la voce, sostituendo così l’intensità del volume con quello delle emozioni.

Per l’occasione si presenta attraverso 7 canzoni che rappresentano le coordinate della sua ricerca musicale.

King Princess, “1950″
Questa canzone l’ho scoperta per caso con lo shuffle di Spotify e subito dopo mi sono innamorata del progetto.

Billie Eilish riesce sempre a farmi provare e rivivere delle emozioni fortissime con le sue canzoni. Questa in particolare è una delle mie preferite.

Briston Maroney, “Freakin’ Out On The Interstate”

La mia fissa nell’ultimo periodo. Amore a primo ascolto. Il mood della canzone abbraccia pienamente il mio mood degli ultimi mesi.

Joy Again, “Looking Out For You”

Un pezzo che mi da molta carica anche se parla di amore non corrisposto. Un’altra fissa di quest’inverno, la ascolterei in loop all’infinito.

Girl In Red , “We Fell In Love In October”

Girl in red è un progetto che mi piace molto. È bello vedere sempre più spesso progetti che rappresentino la comunità LGBT. Lo stile di girl in red poi mi fa impazzire. Ho sentito molto la sua musica durante il primo lockdown, il periodo in cui ho scritto Tempesta.

Willie Peyote, “Willie Pooh”

Willie Peyote per me è un genio, amo follemente il suo modo di scrivere. Sono anni ormai che ascolto la sua musica e non mi stanco mai. Willie Pooh è una delle mie canzoni preferite. “A casa mia ho messo un citofono solo perché speravo che suonassi tu” una dichiarazione d’amore che avrei voluto scrivere io.

Voina, “Io non ho quel non so che”

I Voina sono un gruppo che mi carica tantissimo, anche loro mi hanno fatto compagnia durante il primo lockdown. L’ultimo album “Ipergigante” l’ho ascoltato in loop, ma questa canzone in particolare ha un posto speciale nel mio cuore. Forse perché mi ritrovo molto nel testo.