La top 7 della settimana (#44, 2020)

Settimana molto prolifica, andiamo subito ad immergerci nelle nuove proposte, senza considerare gli Eels che sono un mondo a parte, praticamente fuoriclassifica, e che bisogna ascoltare a prescindere

7. I Khruangbin si preparano alla loro “Late Night Tales”

I Khruangbin hanno condiviso il brano “Summer Madness” che è in realtà una cover di Kool & The Gang, e che farà parte della loro prossima compilation ‘Late Night Tales’. Strumentale, desertica, in pieno loro stile, anche se molto fedele all’originale (già molto bella).

6. I Calexico si travestono da Babbo Natale

I Calexico sono sempre molto classici: il 4 Dicembre torneranno con un nuovo album, un disco “natalizio” che si intitolerà “Seasonal Shift”. Il primo estratto è “Hear The Bells”. Chissà se le sentiremo le campane, questo Natale, probabilmente dal balcone.

5. Morby supporta le Poste Americane

È instancabile, Kevin Morby: dopo aver pubblicato a metà ottobre il suo nuovo album “Sundowner”, oggi è già tornato con una nuova canzone. Si chiama “US Mail”, e per l’occasione Morby esorta i suoi fan a sostenere il servizio postale degli Stati Uniti.
È una ballata delicata e anche un po’ sintetica, e anche in questa veste Kevin Morby raggiunge il nostro cuore, ma si sa, lui è un fuoriclasse.

4. Che bellezza il percorso artistico di Ben Harper

È uscito lo scorso 23 ottobre, per cui tecnicamente è una news della settimana scorsa, ma gli album si devono pur ascoltare, no? E quello di Ben Harper, “Winter Is For Lovers”, il sottoscritto l’ha appunto vissuto in questi ultimi giorni. Questo nuovo lavoro, che vede protagonisti solo Ben Harper e la sua chitarra lap steel Monteleone, è una raccolta di 15 composizioni strumentali originali immaginati come una sinfonia. Non sono mai stato un suo appassionato, ma forse è giunto il momento di considerarlo tra i grandissimi, e non solo mainstream, per la sua capacità di andare avanti per il suo percorso artistico senza curarsi di quello che funziona. Questo album infatti esce per un’etichetta minore, la ANTI-records. Ascoltatelo, per piacere, è una coperta per il cuore.

3. Non si sono ammorbiditi, i Mr. Bungle

I Mr. Bungle si ritrovano insieme e cosa fanno? Registrano ex novo di “The Raging Wrath Of The Easter Bunny”, il primissimo demo della band, uscito solo in cassetta nel 1986. Il loro nuovo album nato dalla reunion di Mike Patton e Trey Spruance è “The Raging Wrath Of The Easter Bunny Demo”, ed è un piacere per le orecchie di chi ama il thrash anni ’80.

2. Gli Üstmamò sono un baluardo di libertà

Gli Üstmamò hanno vissuto sette vite: la loro epopea è partita indipendente con striature punk agli inizi e poi è continuata con il loro perfetto triphop al tempo giusto (“Üst”, 1996), terminata prima dello scioglimento in chiave pop (“Tutto bene”, 2001) e poi ripresa con il blues-roots in inglese “Duty Free Rockets” (2015) e il cantautorato in italiano (“Il giardino che non vedi”, 2018). È bello sapere che lassù nelle montagne dell’Appennino reggiano ci sono dei musicisti liberi che riescono a risintonizzarsi con diverse sensibilità internazionali, così come fanno questa volta con il nuovo singolo “People In The Middle“, tra chi della prima house anni ’90 e l’amore, evidentemente mai sopito, per il triphop, questa volta con inserimenti soul. Che bravo, Luca Rossi, e che bravi i suoi Üstmamò…

1. Chastity: voglio andare al college

Non capisco il mio amore per i Chastity: ho sempre mal sopportato il rock-pop adolescenziale, o quello power tipo Weezer, e i Chastity – che poi è il progetto solista del canadese Brandon Williams – ci vanno vicini. In realtà sono più una versione emo aggiornata “tra i My Chemical Romance e gli Smiths”, ma in quella loro enfasi da serie tv al college quasi mi commuove. Il nuovo singolo “Drain in the bloodbath” non fa eccezione, impreziosito anche da un assolo vocale femminile finale. Bellissima.

(Paolo Bardelli)