THE LIMIÑANAS, “Shadow People” (Because Music, 2018)

Lionel e Marie Liminanas stanno finalmente raccogliendo quanto di buono seminato in questi anni. Il nuovo disco, “Shadow People”, uscito il 19 gennaio 2018 su Because Music sta avendo una discreta promozione che potrebbe portare al duo di Perpignan, città francese sul versante orientale dei Pirenei, la giusta e meritata attenzione. Il disco è stato anticipato da un EP pubblicato lo scorso novembre contenente la canzone “Istanbul Is Sleepy”, scritta in collaborazione con Anton Newcombe e del quale l’impronta è più che evidente negli arrangiamenti carichi di distorsioni e riverberi in quella che è una vera esplosione di suoni psichedelici. Ma Anton Newcombe (presso il cui studio sono state ultimate le fasi di registrazione) non è l’unica guest di questo disco, che ospita la vocalist Emmanuelle Seigner (“Shadow People”), lo chansonnier Bertrand Belin (“Dimanche”), definito da Lionel come il Nick Cave francese, e Peter Hook, che aveva già collaborato al precedente LP della band e che qui suona il basso in “The Gift” e il cui sound rimanda in maniera inevitabile a gloriosi episodi della discografia Joy Division/New Order.

“Shadow People” è un riferimento a una espressione in uso negli Stati Uniti per indicare quelle che sarebbero furtive apparizioni di fantasmi. Istantanee spettrali. Una dedica suggestiva per un disco che mescola la pop psichedelia degli anni sessanta con atmosfere morriconiane, riff di chitarra che suonano come pistolettate e la traduzione degli chansonnier pop a partire dal solito immancabile Serge Gainsbourg e dove si respira quell’aria dei Pirenei che è tipica dei posti di confine dove si incrociano la cultura francese e quella spagnola.

Il disco nel complesso è forse meno sperimentale e meno garage rispetto ai lavori precedenti, le canzoni hanno una struttura più regolare e si prestano maggiormente all’ascolto anche di chi preferisce sonorità più facili. Questo tuttavia non è un limite per una band che non ha nulla da dimostrare e che qui rilancia ancora prepotentemente il suo tipico e fascinoso, sexy, rock and roll a tinte yé-yé.

Emiliano D’Aniello

72/100