Come al solito si ondeggia, non si riesce mai a trovare un centro di gravità, e questo ovviamente è positivo. Perché zizzagare è sintomo di curiosità e di conseguenza, intelligenza. L’intelligenza di non accontentarsi e di non adagiarsi al comodo consumo. Ascoltare dischi è come risvegliare quotidianamente i nostri desideri. Vi diranno sempre dove andare. Sbagliate strada. Fidatevi della vostra pelle che si emoziona ancora. Per una canzone. Per una chitarra che fischia, per un rumore di fondo, per un piacevole mal di testa.
Disco splendido. Punto. Poco da aggiungere. È cresciuto con gli ascolti, si è rivelato nella complessità e nella profondità dei testi.
È amore e purtroppo i Warm Soda non esistono più.
I Cloud Nothing sono imperfettamente perfetti. Melodia (stavolta tanta) e rumore. Elisir di lunga vita per il sottoscritto.
Equazione: Colors di Beck: parco giochi = Make it Be dei due pazzi Moore/Falkner: luna park (con montagne russe annesse)
Disco cristallino, un Pop che prende ispirazione dai sixties ma ad ogni brano diventa qualcosa d’altro. E la voce sublime di Guy Blakeslee dona un’aura magica a tutto il lavoro.
Il Power Pop che piace a me. Delicato, trasognato, romantico.
Adoro i Thin Lizzy. Li ho sempre amati. Adoro la black music. Ne sono dipendente. E mi piace, come dice mia figlia, la musica veloce, la musica punk. Negli Sheer Mag ho trovato tutto questo, forse anche qualcosa in più.
Lo dice il titolo. Estate. Peccato essere arrivato in ritardo ad ascoltare questo ibrido spumeggiante e brioso tra Big Star e Teenage Fanclub.
Modern Soul che non ammicca al passato ma che è ben focalizzato sul presente. Album che contiene almeno due/tre grandi Hit
Come si potrebbe passare un anno senza un po’ di chitarre che ti fanno sanguinare le orecchie? Non ho purtroppo la risposta. Dalle ceneri dei Comets on Fire ancora fuoco Hard.