Matteo Maioli Awards 2017

TOP 20 ALBUM

1. GRIZZLY BEAR, “Painted Ruins” (RCA)
Scrittura e arrangiamenti sopraffini a livello dei precedenti capolavori. Un’attesa da “Shields” ripagata alla grandissima.

2. THE MAGNETIC FIELDS, “50 Songs Memoir” (Nonesuch)
Storie di vita in musica dagli anni sessanta a oggi.

3. SPINNING COIN, “Permo” (Domino)
Esordio coi fiocchi per i cinque glaswegiani, capaci di rimandare tanto alle sonorità dei padrini Orange Juice quanto a gruppi americani indie del passato come Pixies e Galaxie 500.

4. LEE BAINS III + THE GLORY FIRES, “Youth Detention” (Don Giovanni)
L’altra faccia del Southern Rock: il cantautore dell’Alabama rilascia un concept album epico ed ottimista dal piglio garage-punk – e da ascoltare a tutto volume.

5. ROBYN HITCHCOCK, “Robyn Hitchcock” (Yep Roc)
Inossidabile, un ritorno alle radici psichedeliche e power-pop con l’aiuto di Brendan Benson.

6. LCD SOUNDSYSTEM, “American Dream” (DFA)
Nel segno di David Bowie, il quarto album di James Murphy e soci si colloca già a must of dell’intera decade.

7. NOEL GALLAGHER’S HIGH FLYING BIRDS, “Who Built The Moon?” (Sour Mash)
Capace di dividere l’opinione di critica e pubblico come nessun altro, l’ex-mente degli Oasis si fa produrre da David Holmes i brani più “sperimentalimacomunquepop” della sua nuova carriera.

8. GRANDADDY, “Last Place” (Columbia)
Un lavoro bellissimo ed emozionante, leso dalla successiva scomparsa del bassista Kevin Garcia.

9. RYAN ADAMS, “Prisoner” (Blue Note)
Ryan ancora in stato di grazia, sia nelle pieghe hard-rock (“Do You Still Love Me”) che in momenti alt-country di spessore (“Tightrope”)

10. SHARON JONES & THE DAP-KINGS, “Soul Of A Woman” (Daptone)
Il testamento di un fenomeno soul del nostro tempo. Nel ricordo pure di Charles Bradley.

11. JANE WEAVER, “Modern Kosmology” (Fire)
12. HURRAY FOR THE RIFF RAFF, “The Navigator” (ATO)
13. BIG THIEF, “Capacity” (Saddle Creek)
14. PROTOMARTYR, “Relatives In Descent” (Domino)
15. GUIDED BY VOICES, “August Cake” (Autoprodotto)
16. SHERWOOD & PINCH, “Man Vs Sofa” (On-U Sound)
17. THE NATIONAL, “Sleep Well Beast” (4AD)
18. THE MOLOCHS, “America’s Velvet Glory” (Innovative Leisure)
19. LAURA MARLING, “Semper Femina” (Kobalt)
20. ALTRE DI B, “Miranda!” (Black Candy Records)
(21. RUN THE JEWELS, “III” : ma si considera 2016 o 2017?)

LA PLAYLIST DEI MIEI 50 ALBUM PER IL 2017

Tra gli altri titoli: le ottime prime volte per Moses Sumney e i Filthy Friends di Corin Tucker e Peter Buck; gruppi italiani da esportazione come Solki e His Electro Blue Voice; le conferme a buon livello per St Vincent, Feist e Lamar; le stupende collaborazione tra Chilly Gonzales / Jarvis Cocker e Courtney Barnett / Kurt Vile e infine i sorprendenti ritorni di Dream Syndicate e Roger Waters.

I 7 DISCHI CHE INVECE MI HANNO DELUSO

ARCADE FIRE, “Everything Now”
THE XX, “I See You”
THE HORRORS, “V”
BECK, “Colours”
THE JESUS AND MARY CHAIN, “Damage And Joy”
THE WAR ON DRUGS, “A Deeper Understanding”
FOUR TET, “New Energy”

PER LA SERIE TWO IS MEGL CHE ONE, LA MIA CANZONE DELL’ANNO ALLE SPALLE DI “CALL THE POLICE”

EP DELL’ANNO

KAMASI WASHINGTON, “Harmony Of Difference” (Young Turks)

LEONI DAL VIVO

LA MIA TOP 7 IN MEMORIA DI TOM PETTY

“American Girl” (da TOM PETTY AND THE HEARTBREAKERS, 1976)

“Refugee” (da DAMN THE TORPEDOES, 1979)

“The Waiting” (da HARD PROMISES, 1981)

“Don’t Come Around Here No More” (da SOUTHERN ACCENTS, 1985)

“Runnin’ Down A Dream” (da FULL MOON FEVER, 1989)

“Learning To Fly” (da INTO THE GREAT WIDE OPEN, 1991)

“It’s Good To Be King” (da WILDFLOWERS, 1994)

(Matteo Maioli)