[aapoc] Zerocalcare e le “Macerie Prime” della sua generazione

Zerocalcare continua a scavare nei sogni e bisogni della sua generazione, e stavolta lo fa col primo capitolo di Macerie Prime il nuovo libro pubblicato da Bao Edizioni.

È un bagno di folla il suo incontro coi lettori a Più Libri Più Liberi e voglio cominciare proprio da questo argomento, affrontato alla fine dell’allegro e colorito dibattito: “Zerocalcare, come te lo spieghi questo successo?” Lui ovviamente non se lo spiega.

Il giovane fumettista romano “di Rebibbia” racconta ogni volta pescando a piene mani dalla sua vita, da quella dei suoi amici e familiari, da quel tessuto sociale nel quale è cresciuto e dove, come ogni ragazzo degli anni 80, ha vissuto un’adolescenza ricca di speranze e una giovinezza disillusa dalla crisi economica.

immagine per Zerocalcare
Macerie Prime, cover

In Macerie Prime ritroviamo i suoi personaggi fra i quali spicca Il Secco, realizzato come insegnante e quindi appagato dalla sua quotidianità ben definita.

Il Panda, col suo sferzante cinismo, rappresenta invece bene quello scudo protettivo che la generazione 80 ha dovuto imparare ad usare, per proteggersi dalle false speranze di un futuro impossibile.

Questo nuovo libro sembra rivolto più nello specifico ai trentenni. Non pensi di rischiare di perdere quel pubblico di adolescenti o anche di adulti che non si identificheranno in questa nuova narrazione?

Anche qui Zerocalcare confessa di non avere una risposta. Ci ha pensato – pare – per qualche istante quando ha cominciato a scrivere/disegnare la storia, ma poi “chissene…“, lui dovrà sempre convivere con la paura che un giorno tutti i suoi lettori gli restituiranno i libri chiedendo indietro i soldi.

Eppure continuano a seguirlo tutti in maniera trasversale, senza limiti di età.

Sarà perché lui racconta del mondo dei centri sociali, e sono in molti a riconoscersi, o forse per il cinico Panda, che il pubblico ha eletto avatar rappresentativo… rappresentativo di cosa? Di un bisogno?

Il cinismo è la miglior scorciatoia nei momenti di crisi, e questa situazione ci accomuna tutti.

Si pensa che il fumetto possa essere utilizzato per veicolare concetti complessi nei molto giovani, ma Zerocalcare non è d’accordo.

Il fumetto richiede di operare una sintesi tra immagine e testo, testo per lo più disordinato rispetto alla fluidità di un romanzo scritto.

Quindi immaginare di dare ai bambini fumetti da leggere perché più comodo non ha molto senso, specie se si tratta di prime volte.

Eppure da sei anni Zerocalcare ha un successo senza precedenti tra i lettori, e per molti di loro si è trattato di una prima volta nel mondo dei fumetti. Ovviamente Zerocalcare non ha una spiegazione.

Certo la visibilità conta molto e l’attenzione della stampa, del tutto spontanea, funge da cassa di risonanza. Vero è che, quando si è accorto dell’aumento di visualizzazioni sul blog, ha cominciato a citare personaggi reali e ha visto che questo funzionava benissimo. Le persone amano riconoscersi…

Per finire una preghiera (a proposito di citazioni): basta pacchi di plumcake. Regalate a Zerocalcare una Sacher.

(Cetta De Luca)

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