Top 7 dei dischi del 2016 che avrei voluto recensire ieri ma…

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…che per necessità umana faccio oggi.

Mi prendo le mie responsabilità, sono più lento del tempo che scorre. Lo guardo da lontano cercando, in affanno, di essere, come si dice, sempre sul pezzo. Ma arrivo sempre un attimo dopo, perché mi concedo del tempo per capire perché me lo sono concesso. Pensiero contorto. Per questo motivo la top seven che state leggendo avrebbe dovuto essere scritta nel momento in cui il sole sorge. Invece la sto scrivendo nel momento in cui il sole tramonta. Cambia qualcosa, direte voi? Solo la consapevolezza di comprendere che le cose belle brillano anche dopo un giorno compiuto.

7. BETH ORTON – “KIDSTICKS”

Beth Orton torna ad essere Beth Orton, anche se non ho mai fatto troppa distinzione tra il suo folk e il suo electro-folk. Scrive e scriveva canzoni amorevoli, ora come allora.

6. BEACH SLANG – “A LOUD BASH OF TEENAGE FEELINGS”

Li attendi perché sai che non ti tradiranno. Ammetti di esserne dipendente perché non sai resistere ad una dose di pura e semplice verità. Canzoni cantate e suonate col cuore.

5. CASS McCOMBS – “MANGY LOVE”

Arrivò il giorno in cui il ragazzo dallo sguardo profondo dimostrò al mondo che la sua musica è ancora più profonda.

4. MORGAN DELT – “PHASE ZERO”

Immaginate di essere soli. Concepireste mai qualcosa che ha la grandezza di parlare a tutto il cosmo tutto? Disco libero, solo 39 minuti, canzoni POP fatte di zucchero che non solidificano al sole.

3. ANGRY ANGLES – “ANGRY ANGLES”

Ovviamente non un disco nuovo ma una raccolta di grandi pezzi Pop/Punk del compianto JAY REATARD in coppia con ALIX BROWN. Necessità.

2. MARLON WILLIAMS – “MARLON WILLIAMS”

Mi ha fatto lo stesso effetto che mi fece Jeff Buckley. Potrebbe andare in alto, nell’olimpo, o perdersi nei meandri di un’industria musicale che non capisce un cazzo. Per il sottoscritto, se non avvengono cataclismi, fra i primi tre dischi di questo ricco 2016.

1. MASS GOTHIC – “MASS GOTHIC”

Non ci faccio ancora il callo, la Sub Pop non è solo flanella e rumore. Qui si potrebbe anche ballare. New new wave. Quanto mare abbiamo ancora a disposizione?

(Nicola Guerra)