Dopo le ferie d’agosto, ritorna la nostra rubrica finesettimanale: ecco tutto quello che di meglio è successo negli ultimi sette giorni.
È uscito all’inizio di questa settimana “Moon Saloon”, il secondo album degli Arc Iris, la band del Rhode Island di Jocie Adams, che nella vita non è solo multi- strumentista e compositrice, ma anche ricercatrice della Nasa. L’ultimo disco, ancora più del primo uscito nel 2014, è un concept sullo spazio, ricco di sonorità eteree e atmosferiche che accompagnano e si legano benissimo alla sua voce cristallina e celestiale. Un assaggio di “Moon Saloon” lo trovate qui sotto, con il video della title-track.
Vi abbiamo già parlato tempo fa di “Leaves – The Colour Of Falling”, l’ultima opera musicale degli Efterklang. “Opera” perchè non è propriamente un disco, ma un lavoro sperimentale prodotto insieme al compositore danese Karsten Fundal e il Copenhagen Opera Festival. Il secondo estratto è “The Colour Not of Love”, che trovate qui sotto. Elettronica, opera, catarsi.
Più che un disco, fino ad ora “Dear Tommy” è una farsa. Annunciato a dicembre 2014, non è ancora uscito. Solo a spizzichi e bocconi, con qualche traccia pubblicata qua e là nel corso dei diversi mesi. Questa settimana è uscita la title-track, con tanto di video? Ci siamo? Chissà.
Si chiama “Mangy Love” l’ultima album di Cass McCombs, uscito qualche giorno fa per la Anti Records. Ai primi ascolti possiamo già ribadire l’inossidabilità del cantautore: giudicate voi stessi.
Siamo stati tra i primi a scrivere di quanto il loro esordio “Zuba“, uscito nel 2014, promettesse molto bene. Due anni dopo infatti i Glass Animals sono già un gruppo dalle attenzioni mondiali: la band di Oxford è riuscita con il primo disco a guadagnare un considerevole successo, ed ora è arrivata la prova del nove, ossia il secondo disco. Reggeranno? Sembra di sì, almeno a giudicare i primi ascolti di questo nuovo “How To Be A Human Being”, uscito in settimana.
Di mestiere fa hip hop, ma l’ultima traccia “Drowning” esce fuori dal genere di appartenenza, sconfinando con l’alternative – merito anche del featuring con i BADBADNOTGOOD. Insomma, anche per chi non pratica il genere abitudinariamente, “Drowning” potrebbe rivelarsi qualcosa di interessante. Anche il video è molto potente, con Jenkins nei panni di uno schiavo nero (le immagini ricordano molto “12 anni schiavo” di Steve McQueen).
Ci aveva praticamente folgorato con “Intern“, il video che segnava il suo ritorno. Poi “Shut Up Kiss Me” scaldava l’attesa, e infine l’ultimo “Sister” – uscito in settimana – non fa che renderla trepidante. “My Woman” uscirà il 2 settembre (via Jagjaguwar), ma di motivi per essere gasati ce ne sono già.