DANGEROUS!, “Teenage Rampage” (Epitaph Records, 2011)

Signore e signori dalla lontana Australia, ecco a voi i Dangerous! la “2011 hottest new band”, come strombazzano alcune riviste per le ovvie ragioni del marketing, o se preferiamo un furbo e digeribile esperimento di revival cock-rock tinteggiato da un godibilissimo hard-punk.
Ulrich Wild (Deftones, Pantera) ha preso l’incarico di produrre “Teenage Rampage” il debut album di questi ragazzi australiani sbarcati a Los Angeles per prendere in giro un po’ tutti, anche se stessi, a guardare gli occhietti furbi di hipster dalla magrezza e dalle spalle lievemente incurvate d’ordinanza.
Pompati dal single “Not One Of You” i nostri spiattellano il loro orgoglioso credo di non conformismo, di rivendicazione di purezza di intenti e fedeltà ad una scintilla interiore. Sembrano emuli dei Jet e degli Hives, nonostante professino di credere nei Foo Fighters, nei Nirvana e negli Oasis. E bastano in effetti pochi secondi di ascolto per comprendere l’amalgama proposto da questi ragazzotti ormai troppo cresciuti a pane e video per essere innocenti propositori.

Questi sono ragazzi divertiti e divertenti, che in un solo boccone ci aggrediscono con 12 pillole accaldate e sfonda polmoni, tutte uguali come le forme sferiche delle Pringles – una tira l’altra – e che si pavoneggiano nello svelarci che il segreto del successo è la solita triade “pensa positivo, sii te stesso, fa ciò che vuoi”. Non fa niente se poi quel tuffo al cuore è causato dalla vista del frontman Tommy Loft, un redivivo Kurt Cobain che avremmo tutti voluto vedere più ironico e felice. Per loro qualcuno ha già parlato di un salto nell’anarchia delle migliori band di Seattle, appunto, quando di anarchico troviamo solo l’allegria per nulla depressiva con cui intendono riportare il cock rock alla gioventù australiana e poi al mondo intero se andrà bene (le migliori qualità di una ragazza? Ovvio: “beautiful body and beautiful mind!”) Yeah!
Le urla di Loft che imperversano da un brano all’altro, isteriche e felicemente immotivate, che sanno farsi sinuose in “Poppies” e di nuovo goderecce in “Needle”, di traverso lascive in “Nightmare” e a tratti affrante in “Ocean”, sono le protagoniste assolute di un credo della gioventù che presenta il diritto di divertirsi prima di essere adulti. Le tastiere elettroniche che con la loro cacofonia riescono a sommergere l’ultima traccia “D!or Die”, il credo o la morte, è già presaga dell’inevitabile passaggio attraverso la linea d’ombra.

Allora sia pure questa Coca-Cola senza zucchero, il tè senza caffeina, le patatine senza grasso, gli spaventosi vampiri ma della saga romanticona di Twilight, come dire che ora si picchia e si picchia duro… ma con guantoni di gomma piuma ridendo a crepapelle per il gran divertimento e avvertendoti che sto per darti un colpetto qui sulla manina, insomma non facciamoci male, ok? Chi ha da intendere intenda. E noi siamo disposti a questa dieta a grassi zero dal sapore buono, perché ogni tanto è saggio spensierarsi con la gioia piena degli altri, perché dura sempre troppo poco.

60/100

(Stefania Italiano)

22 ottobre 2011

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