ICEAGE, “New Brigade” (Escho/Tambourhinoceros, 2011)

Ci vogliono anche gli ormoni, per carità, ne siamo più che convinti. Infatti non ci lamentiamo se ogni tanto se ne vengono fuori sotto forma di brufoli scoppiati tra le punte delle dita, polluzioni incontrollate o gelidi inni punk alla Joy Division. Il freddo, poi, se vieni dalla Danimarca devi sapere cos’è sicuramente meglio di chi in questi giorni combatte impotente contro l’afa romana. Questi Iceage verrebbe voglia di premiarli almeno per il refrigerio e lo schiaffo, dato che i ragazzini nelle loro camerette hanno abbandonato già da un pezzo l’irruenza, preferendo l’AOR. Oppure, nei casi più energici e spontanei, inseguono il calore e l’umido di una pista da ballo o di uno stabilimento balneare.

Da dire c’è poco altro, perché “New Brigade” non è mica disco da sbracciarsi. Ha la sua forza, i suoi inni adolescenziali. Un’aria da aspiranti maledetti, riferimenti alle rune, punk rock umido e caotico come quello che hanno provato a capitalizzare poco fa i Male Bonding (insipidi) o i dimenticati The Others (tranquilli, non vi sforzate a ricordarli) e gli Iceage in fondo non vanno molto più in là. Oddio, forse sì. “Remember” è buona, “White Rune” potente, “New Brigade” energica, “You’re Blessed” totalmente coinvolgente. Poco altro, ma data l’esplosione fantastica degli Horrors ci penso due volte a fare il diffidente con l’esordio di un gruppo di ragazzini solo perché puzzano ancora di latte. Sicuro, per il momento non sembra che debbano distruggere il mondo. Al massimo qualche vetro.

60/100

(Lorenzo Centini)

24 luglio 2011

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