THE SICK ROSE, Blastin’ Out (Misty Lane, 2006)

I Sick Rose sono a loro modo un nome storico dell’underground italiano degli anni ’80. Attivi principalmente tra il 1985 e il 1994, questo gruppo torinese si è guadagnato un discreto seguito di cultori e appassionati grazie al loro garage-revival in linea con la proposta di formazioni come Not Moving – per restare in Italia – e Chesterfield Kings – per citare qualche straniero. In questi dodici anni di silenzio poco o niente è capitato e solo recentemente i cinque hanno deciso di mettere mano agli strumenti e dar seguito ad acclamati – seppur sconosciuti – lavori come “Faces” e “Shaking Street”.

“Blastin’ Out” esce per la Misty Lane, etichetta romana simbolo del movimento garage, ed è un grandissimo disco di rock’n’roll a 360 gradi. Power-pop, glam, punk e garage: gli ingredienti non sono cambiati e il risultato è fenomenale. 39 minuti fondamentalmente inutili, ma divertenti come poche altre cose. Queste canzoni si muovono in un universo sonoro tra i Flamin’ Groovies, i 13th Floor Elevators, i T-Rex, i Sonics e gli Mc5 e non si poteva chiedere di meglio, sempre che si sia appassionati di certi suoni. C’è tutto: ballate adolescenziali da baci sotto la pioggia (“Cigarette Girl”, “Blastin’ Out”), rockettoni tra Marc Bolan e Johnny Thunders (“Because You’re Mine”, “Go And Ask Your Mother”), pillole di Nuggets che sembrano uscite dal 1966 come dal 1984 come dal 2006 (“Wait Until Next Summer”, “It’s Gettin’ Bad”, “Love Can’t Get Enough”).

Produce il tutto Dom Mariani degli Stems, direttamente dall’Australia. In questo disco non c’è un minuto superfluo e il divertimento assicurato: Rickenbacker, camice a pallini e caschetti, che figata.

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