GORKY’S ZYGOTIC MYNCI, The Blue Trees (Mantra Recordings, 2000)

C’è odore di campagna, di fienili e pagliai in questo mini CD dei Gorky’s Zygotic Mynci, formazione gallese che già da qualche anno propone albums sempre diversi ed originali. In “The Blue Trees” tutto scorre tranquillo, come il placido Don, e l’inquieto leader Euros Child sembra preferire sempre più queste atmosfere da fattoria. In effetti il suo Galles offre scorci davvero bucolici, con il meraviglioso Lake District ad ispirare centinaia di migliaia di britannici in cerca del senso della vita. Euros è in forma, forse con la nuova formazione a quattro (la sorella Megan al violino, James al basso e Puw alla chitarra) è riuscito a far quadrare il suo personalissimo cerchio. Spicca l’assenza della batteria: il buon Euros Rowlands ha deciso di darsi all’insegnamento.

La opening e title track è un indizio molto rappresentativo di come si svilupperà la trama del mini album: essa è uno strumentale molto delicato, agreste, che ricorda qualche atmosfera minimale del primo disco solista di Paul McCartney, con un’aggiunta di violino ed una spruzzatina di piano in sottofondo. La traccia numero due ci porta vicino al mondo Pentangle e la voce profonda di Euros Child ricorda parecchio il grande Bert Jansch; molto retro-folky, davvero piacevole. Rischiando di provocare una leggera sonnolenza, le tracce 3-4-5 ci cullano fino al best dell’album: “Fresher Than the Sweetnes in Water” è proprio come il titolo, fresca, ritmata, una meravigliosa combinazione di influenze che possiamo focalizzare nella genialità out di Kevin Ayers, nella vena folk-rock di Mike Scott e nel timbro dolcemente Caravan (versione Pye Hastings) della voce di Euros. “Face Like Summer” e “Sbia Ar y Seren” non aggiungono granché a questi pochi minuti di riposo gradevole, magari sdraiati sull’erba, con la solita ape che ronza proprio quando stiamo per addormentarci.

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