Dopo il mediocre “12 memories” i Travis hanno pensato bene di darsi una pausa di riflessione e, dopo quattro lunghi anni, in cui parallelamente l’indie-revival ha definitivamente preso il sopravvento sulla scena britannica, il silenzio creativo è finalmente rotto con l’arrivo del quinto decisivo album in studio, “The boy with no name”. Decisivo per considerare…
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Dopo nemmeno due anni fatti di devastanti scorribande live (a chi ha avuto la fortuna di apprezzarli dal vivo, si direbbe in questi casi che ancora fischiano le orecchie) e momenti di riflessione in sala prove, il quartetto inglese torna sulla scena con l’ attesissimo seguito di “One time for all time”, la decisiva conferma…
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Se Trent Reznor ci aveva abituato a tempi di gestazione kubrickiani – almeno cinque anni di riflessione creativa per i primi tre LP – trovarsi davanti a un nuovo disco dopo “solo” due anni, è un’esperienza singolare, come se non si fosse fatto in tempo ad accumulare abbastanza attesa come succedeva in passato. Ma i…
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“Questo disco è il ritorno sul luogo del delitto”. Neanche il nuovo look, clamoroso il baffo luciferino anni ’70, può smentire gli intenti deliberatamente revival del nuovo progetto che lo vede protagonista supportato dai tre Bad Seeds che lo accompagnano dal vivo nelle performance da solista. Basta già il titolo – tratto da un brano…
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Mi si passi la banalità della citazione, ma il secondo album è effettivamente il disco decisivo per testare il valore delle band emergenti. Senza andare troppo indietro – e prendendo tre nomi chiave del revival indie degli anni 60, 70 e 80 che quasi monopolizza la scena attuale – si nota facilmente che tra Strokes,…
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Essere a soli ventiquattro anni uno degli artisti contemporanei più apprezzati e invidiati non è roba da poco. Ma lui sembra non accorgersene o non volerci fare caso, con quell’aura di fascino bohemien che ingannevolmente gli si associa e che senza mezzi termini ripudia ribadendo la sua visione ottimistica e schietta di libertà (offrire a…
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Quale commiato più degno dello stile-Sonic Youth si poteva mai avere con la Geffen, l’etichetta che ha portato alla ribalta, ormai vent’anni orson, una delle rare band gloriosamente coerenti e anti-commerciali degli ultimi tempi? Niente greatest hits. Niente remix. Niente album dal vivo. Strumenti (ed espedienti) sempre ripudiati dallo storico collettivo newyorkese. Si sceglie quindi…
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Una volta giunto al Parco Nord, con questa nebbia poco rassicurante che avvolge l’Estragon, mi viene da pensare a che concerto irripetibile verrebbe fuori se Mark Lanegan e Isobel Campbell ci regalassero un fuori programma suonando qui all’aperto. Sarebbero le condizioni climatiche ideali per accompagnare la presentazione del bellissimo, quanto evanescente e rarefatto, “Ballads of…
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Ne è passata di acqua sotto i ponti di Bristol, autentica patria e ispirazione di un certo tipo di suggestioni, oscure quanto avvolgenti, dai toni elettronici (Massive Attack, Portishead, Spaceways, Smith & Mighty) e meno elettronici (basti pensare a Robert Wyatt o andando a ritroso ai mitici Pop Group), da quando il camaleontico compositore britannico…
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Solitamente quando si scrive una recensione è un’operazione di comodo quella di celebrare l’illustre passato di band decennali per riempire inutili righe di presentazione. Nel caso dei Pere Ubu, quest’operazione ci sta tutta. Perché, a differenza di molte altre band coeve che alla fine dei Settanta cambiarono volto al rock, la multiforme creatura plasmata a…