Fabrizio Vatieri e le 7 ispirazioni di “Standards of Living”

L’artista e fotografo Fabrizio Vatieri a novembre ha pubblicato sull’etichetta romana Union Editions l’album “Standards of Living”. Il progetto rappresenta l’epilogo sonoro di una trilogia di performance dedicata ai temi del lavoro e del rapporto tra l’essere umano e lo spazio, realizzate tra il 2017 e il 2019: “Dominare spiritualmente il progresso”, Buchi nell’acqua, Lo scherzo.

Registrato tra il 2021 e il 2022 tra Milano, Lussemburgo e Napoli, Standards of Living prende il titolo da un verso estratto da In Every Dream Home a Heartache dei Roxy Music, verso che viene recitato nella prima traccia del disco Show-room Intro dalla voce di Lauren Wetmore.

In riferimento al tema fotografico da cui scaturisce gran parte della ricerca, il disco si conclude con una citazione dell’arpeggio di chitarra e del testo di Photograph dei Def Leppard recitata da Alberte Agerskov: I see your face every time I dream, On every page, every magazine, So wild and free, so far from me. You’re all I want, my fantasy, Photograph, I don’t want your Photograph, I don’t need your Photograph, All I’ve got is a photograph, But it’s not enough. 

Artista e fotografo professionista, di formazione architetto, la pratica artistica di Fabrizio Vatieri si basa su diverse discipline tra cui performance, musica e fotografia. A Milano oltre a svolgere la sua professione, è co-proprietario e art director di Palinurobar. Suona come resident dj presso RadioRaheem Milano, e Radio Alhara Betlemme. La sua ricerca è incentrata sul rapporto tra la mano dell’uomo, lo spazio architettonico e i fenomeni naturali e indaga sul significato del lavoro come performance umana e sul suo rapporto con la dimensione poetica e spirituale dell’individuo. I suoi lavori sono stati esposti in contesti istituzionali pubblici e privati in Italia e all’estero tra cui La triennale di Milano, Fondazione Morra Greco, Museo di Fotografia di Salonicco, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, CareOf, Fondazione Forma, SiFEst, Nowhere Gallery.

Per presentare “Standards of Living”, si è raccontato attraverso 7 elementi che hanno ispirato il progetto, tra temi, canzoni e artisti.

1. Il comfort domestico nella pubblicità
Il linguaggio della pubblicità all’interno delle riviste d’architettura e design negli anni dal boom economico in avanti, dunque il tono confidenziale e decisamente antropocentrico, e la nascita del comfort domestico “per tutti”. 

2. Roxy Music – “In Every Dream Home a Heartache
Da questo pezzo dei Roxy Music ho mutuato sia il titolo di tutto il lavoro ma anche il testo della prima traccia Show-room Intro. Sono un grande fan di tutto l’album For Your Pleasure, e sono in generale affascinato dalla presenza dell’architettura e della descrizione dello spazio domestico e non nei testi delle canzoni così come nell traccia “In Every Dream Home a Heartache”:

Standards of living
They’re rising daily
But home oh sweet home
It’s only a saying
From bell push to faucet
In smart town apartment
The cottage is pretty
The main house a palace
Penthouse perfection
But what goes on
What to do there
Better pray there

3. Mike Kelley
In generale la figura di Mike Kelley è sempre stata una grande fonte d’ispirazione per me, soprattutto per il suo rapporto con la musica e la sua libertà spietata quanto tenera di esplorare attraverso il corpo, il dolore, il gioco e la ripetizione gli oggetti e lo spazio architettonico. 
Questa intervista, di cui uso un estratto nell’intro del mio live, mi ha colpito particolarmente perché mi rivedo tantissimo nel suo rapporto con la forma “canzone”. 

“I don’t’ know what I’m doing.. but I know what is sounds like”

4. Def Leppard – Photograph
Photograph, l’ultima traccia di Standards of Living riprende un arpeggio di questo pezzo dei Def Leppard, e anche parte del testo del ritornello:
I see your face every time I dream 
On every page, every magazine, so wild and free
So far from me
Photograph, I don’t want a Photograph, I don’t need a Photograph
All I’ve got is a Photograph, but it’s not enough. 

La scelta di questo pezzo ricade sul suo riferimento alla fotografia che nel caso di Standards of Living diventa un ode al parquet e al suo comfort,  di cui i laminati e tutti i surrogati in generale ne riproducono l’effetto attraverso un’immagine, una fotografia del legno stesso per l’appunto. 

5. Gustave Cailllebotte
Oltre al tema di cui mi occupo con Standards of Living di Les raboteurs de parquet di Gustave Cailllebotte mi ha sempre colpito l’aspetto performativo e contemporaneo, soprattutto in riferimento al fatto che Standards of Living è l’epilogo sonoro di una trilogia di performance realizzate tra il 2017 e il 2019 dedicata al tema del lavoro e del rapporto tra l’essere umano e lo spazio.

6. I film di Luis Buñuel
L’utilizzo dello spazio domestico, del grottesco e l’ironia nei film di Luis Buñuel come ad esempio Le charme discret de la bourgeoisie ma soprattutto Le fantôme de la liberté, con l’iconica immagine dei gabinetti usati come sedute intorno alla tavola da pranzo.

7. Desire As – Prefab Sprout 
Questo è stato il primo disco a cui sento di essermi ispirato nel mio modo di suonare sia le chitarre che i sintetizzatori in Standards of Living, oltre ad essere uno dei miei dischi preferiti in assoluto, anche perchè nonostante la sua forma canzone pop trovo sia un lavoro estremamente sofisticato, ne sono la prova alcuni lavori successivi di Paddy McAloon.