La Top 7 della Settimana (#34, 2022)

I Gently Tender

Riprendiamo la piacevole abitudine delle top 7 settimanali saltando – com’è giusto – di palo in frasca: dall’indie rock al mathcore, dal metal all’elettronica.

7. I Megadeth non si sono rammolliti, anzi

Più che un’uscita della settimana, quella dei Megadeth è un’anticipazione del loro nuovo album The Sick, The Dying… And The Dead! che verrà pubblicato il 2 settembre 2022 (su Universal Music). Ma ci tenevo a segnalarlo, perché “We’ll Be Back” è un gran ritorno.

6. Pazzi The Callous Daoboys

Anche per il gruppo mathcore di Atlanta The Callous Daoboys ci permettiamo un’anticipazione del loro full-length “Celebrity Therapist” che arriverà il 2 settembre su MNRK Heavy / Modern Static Records. Il video di “What Is Delicious? Who Swarms?” è disponibile da tempo, ma è giusto rifarci un giro perché piuttosto esplosivo.

5. Kaitlyn Aurelia Smith trasforma tutto in suono

Kaitlyn Aurelia Smith è una compositrice, performer e produttrice americana, attualmente di stanza a Los Angeles. Anche il nuovo “Let’s Turn It Into Sound” persegue un’estetica di un’elettronica destrutturata in direzione avant pop molto interessante.

4. Continua la carriera solista di Julia Jacklin

Chi scrive preferisce Julia Jacklin assieme ai Phantastic Ferniture, ma il resto del mondo no e infatti lei si è fatta notare più come solista. “PRE PLEASURE” è il suo terzo album, come sempre confidenziale ma con anche qualche passaggio più elettrico (“I Was Neon”). La cantautrice australiana sarà inoltre in Italia per un’unica data domenica 27 novembre 2022, a Milano al Magnolia.

3. Stella Donnelly scopre il pianoforte

La cantautrice trentenne residente a Melbourne (un’altra australiana!) ha composto il suo nuovo, secondo album “Flood” soprattutto con il pianoforte. Ciò è più evidente man mano che si va avanti nell’ascolto del disco, che si apre invece con un paio di sue classiche songs modello “Beware of the Dogs” (che qui a Kalporz era piaciuto molto, meritandosi un 82/100 e un’intervista). Da ascoltare bene e riparlarne.

2. Ezra Furman e l’ossessione per “Breakfast Club”

“Breakfast Club” è un teen movie degli anni ’80, con tutti gli stereotipi tipici di quell’epoca e del college, che da molti è oramai considerato un “classico”. Se non altro può essere ricordato per essere il film di “Don’t You” dei Simple Minds. Ezra Furman ha dichiarato di aver visto il film “almeno 90 volte” e di essersi voluta ispirare per il suo nuovo album, “All of Us Flames”. In particolare c’era un personaggio che gli piaceva particolarmente: “Il personaggio di Ally Sheedy è sempre stato il mio preferito. Tira fuori gli artigli in un modo così fresco, estroverso e femminile. Vorrei assomigliare a lei, ma in realtà quella stessa cosa è dentro di me”, ha dichiarato a Esquire. Grande artista, Erza Furman, già cover artist qui a Kalporz nell’agosto 2019, che sembra anche questa volta essersi superata.

1. I londinesi Gently Tender si candidano per essere “i nuovi Coral”

Quando erano più ragazzini erano i Palma Violets, ora tre quarti della indie band londinese attiva nei primi anni Dieci (Sam Fryer, Will Doyle e Peter Mayhew) hanno formato un progetto più evoluto dal nome Gently Tender, con Celia Archer dei The Big Moon e il chitarrista Adam Brown. La proposta è effettivamente cresciuta e possiede la sensibilità dell’altra parte dell’Oceano e più in particolare della West Coast: una lieve psichedelia dal sapore bucolico, di tendenza acustica e corale, un po’ “alla Coral”, tanto per intenderci (ma più scuri). Imponenti e bravi. “Take Hold Of Your Promise!” è il loro album di debutto.

Foto in home: Stella-Donnelly / Credit-Olivia-Senior