Valerio Mattioli affronta Aphex Twin, Autechre e Boards of Canada

Ieri sono stati 20 anni di “Geogaddi” dei Boards Of Canada, e noi qui a Kalporz non possiamo dire di più di quello che abbiamo detto in occasione del decennale.

Ma in questo febbraio 2022 è uscito anche un libro dedicato anche al duo della Warp (e non solo a loro) e che appare particolarmente interessante:Exmachina. Storia musicale della nostra estinzione 1992 – ∞” di Valerio Mattioli (su minimum fax), abbellito dall’introduzione di Simon Reynolds.

Questa è la sinossi:

Nei primi anni Novanta il cyberteorico Arthur Kroker profetizzò che la nuova musica elettronica sarebbe stata l’avanguardia per i futuri rapporti tra specie umana e tecnologie digitali. Nello stesso periodo Brian Behlenford, fondatore di Apache e guru della Silicon Valley, lanciava una mailing list tutta dedicata alla cosiddetta Intelligent Dance Music di produttori come Aphex Twin, Autechre e in seguito Boards of Canada: tre nomi tra i più venerati del panorama musicale degli ultimi decenni, maestri indiscussi del suono elettronico nato dalla grande stagione techno. Eppure AFX, AE e BOC restano figure misteriose, sfuggenti, le cui biografie non hanno nulla del respiro epico a cui ci hanno abituati decenni di mitologie pop. Ma allora perché la loro influenza è tanto cruciale? A trent’anni da Artificial Intelligence, la compilation-manifesto che sancì la nascita della «musica da ballo intelligente» imponendosi come testo sacro per l’allora emergente internet culture, “Exmachina” offre una risposta – azzardata, paranoide, eppure spaventosamente convincente – invitandoci a leggere le parabole di questi artisti come tre capitoli di un’unica storia: quella che comincia con l’irruzione dell’algoritmo nella quiete delle nostre camerette, passa per la spietata potenza di calcolo del processo macchinico, e finisce con l’estinzione della nostra specie. Forte di una competenza musicale ai limiti dell’ossessione, Mattioli non ha paura di contaminare la teoria – da Kerényi a McLuhan, dalla scuola cibernetica del dopoguerra a Mark Fisher, da Erik Davis a Nick Land – con la propria sensibilità e i propri incubi. Il risultato è uno strumento precisissimo che ci ascolta dal futuro, intercettando nella musica la frequenza anomala che è lo spirito di questo tempo terrorizzante.”

Valerio Mattioli è editor per NERO, è stato tra i fondatori di Prismo e ha scritto per diverse testate. Nel 2016 ha pubblicato Superonda – Storia segreta della musica italiana (Baldini & Castoldi) e nel 2019, per minimum fax, Remoria. La città invertita.