Quei sognatori dei Fontaines D.C. e il loro pianoforte

È uscito poco prima di Natale, esattamente il 15 dicembre, ma noi lo presentiamo come regalo di fine anno: i Fontaines D.C. hanno pubblicato un singolo formato da due rifacimenti particolari di loro canzoni. Soprattutto per “A Lucid Dream” (l’altra è un’acustica “I Don’t Belong” non memorabile) non si tratta della solita reprise: il riff questa volta è presentato da un pianoforte evocativo, quasi scordato, un po’ da saloon, con qualche notina che potrebbe ricordare “Glastonbury Song” degli Waterboys. E a chi conosce la band irlandese il termine “piano” avrà creato certamente un sussulto.

La canzone è talmente diversa che cambia anche titolo e diventa “A Lucid Dreamer”, non si tratta più di un sogno ma di un sognatore, quasi che lo stesso sia diventato più padrone di quel sogno ad occhi aperti e sia riuscito a domarlo ancora di più.

Prima “A Lucid Dream” era arrembante, sconvolgente, un fiume in piena, qui “A Lucid Dreamer” è confabulatoria, meditabonda, enigmatica.

La vera rappresentazione dei nostri tempi che definire complicati è dire poco.

Speriamo che la pioggia torni velocemente a cambiare direzione e a non bagnarci più i capelli; anzi, speriamo che smetta di piovere.

I was there
When the rain changed direction
And fled to play tricks with your hair
Overlooking the fair
And it’s all coming back

(Paolo Bardelli)