[Anteprima] Alla scoperta dei NAVA, ascolta il nuovo singolo “Ritual”


NAVA è un progetto di musica elettronica con base a Milano.
Il suo suono è caratterizzato dal mix tra sonorità di matrice persiana e sperimentazioni di stampo europeo. L’idea nasce nel 2016 dall’incontro tra Nava Golchini, cantante e autrice, e Francesco Fugazza, produttore arrangiatore. Più tardi si aggiungono i batteristi Elia Pastori (L I M) e Marco Fugazza. La formazione è composta da due sezioni ritmiche ibride (mix di componenti acustiche ed elettroniche) gestite da Elia e Marco; da una sezione di live sequencing e di sintesi gestita da Francesco e dalla voce di Nava. Questo il brano. Di seguito una mini-intervista alla band.

Cosa ha ispirato queste vostre prime canzoni?
Flesh e Ritual possono sembrare due pezzi un po’ distanti tra loro, in realtà entrambi rispecchiano benissimo le nostre influenze.
Quando produciamo ci lasciamo ispirare dagli ascolti di quel momento.
Non ricordiamo esattamente cosa stessimo ascoltando durante la nascita di Flesh. Volevamo semplicemente un effetto sorpresa come uno scoppio sonoro, che poi c’è stato.
Per “Ritual” invece, avevamo voglia di pattern ritmici tribali e da lì poi è nato il pezzo e di conseguenza il titolo.
Quali ascolti vi hanno spinto a intraprendere questo progetto artistico?
Ascoltiamo di tutto. Questo è importante perchè ci rende estremamente critici nei confronti di quello che produciamo.
Probabilmente è stato questo il nostro primo punto d’incontro.
Ci sono poi una serie di ascolti che ci ispirano per quanto riguarda il mood del progetto, come Massive Attack, James Blake, Apparat, Lana Del Rey.
La vostra musica contiene contaminazioni persiane, alla luce delle origini di Nava. Come le avete inserite nel vostro sound? Cosa vi sentireste di consigliare per scoprire la musica persiana?
Siamo in generale molto influenzati dalla musica etnica, soprattutto da quella mediorientale e nordafricana. Per forza di cose in qualche modo queste contaminazioni finiscono all’interno delle nostre produzioni a volte in modo più esplicito, altre volte con un carattere più nascosto.
Elia ha collaborato con L I M. Quali sono i progetti italiani a cui vi sentite più vicini? Pensate esista una scena?
Sì, Elia collabora tutt’ora con L I M.
Dal punto di vista musicale siamo influenzati sicuramente dalla scena estera.
In Italia paradossalmente ci sentiamo vicini ai Verdena, non per il genere che facciamo ovviamente, ma più per come vivono e riflettono il loro pensiero artistico nelle loro produzioni.
Come dimostrano Lorenzo Senni, Populous, L I M ecc, la scena italiana legata a sonorità sperimentali è viva e sta crescendo sempre più.
Siamo contenti.