DISCO DRIVE, What’s Wrong With You People (Unhip / Wide, 2005)

La forza dei Disco Drive non sta nel riproporre pedissequamente i proclami punk-funk anni ’80 che stanno infestando le playlist degli hipster più accaniti, ma di macchiare questa miscela con dosi massicce di psichedelia, club-culture e hardcore. Non si tratta però di un tentativo di derive strumentali alla Rapture, dove gli strumenti si perdono in una caotica sarabanda persa in tangenziale, o un citazionismo gretto e scontato alla Bravery, ma di una formula sicura e maturata attraverso anni di pratica, gavetta, chilometri (prima dell’uscita di questo esordio, i Nostri sono stati impegnati in diversi concerti nel nord Europa con gente del calibro di El Guapo, Isolation Years e Black Eyes) e ascolti mirati (Andrea Pomini, bassista, è critico musicale di Rumore mentre Jacopo Borazzo, batterista, cura un’agenzia di booking che ha portato in concerti i pAper chAse e Enon).

Ne deriva che “What’s Wrong With You People” è un disco decisamente – e diciamolo! – figo. Che fa ballare, muovere il piede e il culo mentre si canticchia senza dimenticare un apporto strumentale certamente all’altezza delle migliori prove del genere. Non lo diciamo per campanilismo, ma questo lavoro contiene alcune canzoni veramente irresistibili, con chitarre scintillanti, bassi ficcanti e cassa in quattro perenne efficace come solo pochi altri. Probabilmente è vero che, come si sente dire in giro, si tratta del nostro gruppo da esportazione. Ma nonostante non ci sia assolutamente niente di originale nella loro proposta – se non una buona dose di maturità ed eclettismo che gli altri ben più blasonati colleghi stranieri si sognano – a canzoni come “All About This”, “Safer Now” e “Better Is The New More” non possiamo che augurare di riempire i dancefloor più patinati e i festival più disparati. Modaioli? Sì, ma fichissimi.

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