OPIATE, Sometimes (Morr Music, 2003)

L’elettronica di Thomas Knak, in arte Opiate, ha un gusto difficile. “Sometimes”, Ep di sei brani strumentali in uscita per l’etichetta berlinese
Morr Music, la stessa che ha prodotto alcune delle pagine migliori della nuova elettronica tedesca, Lali Puna su tutti, ci mostra un universo pressoché impenetrabile di musica elettronica, silenzi e fruscii.

Prendete “Perdot”, il brano posto in apertura di questo Ep. Rumori ripetuti circolarmente, come a trascinarvi nel suo vortice e solo qualche vago accenno di melodia. Bisogna immergersi completamente nel disco per riuscire a tirarne fuori qualche emozione. Solo allora si riesce a catturare l’accenno di melodia mandato in loop per tre minuti che affiora da “Snow Story”, tra silenzi improvvisi, fruscii e quant’altro.
In realtà è tutto il disco a muoversi così vago e impalpabile, senza alcuna concessione. Sembra di ascoltare una versione più ostica delle pagine più oscure dei Mùm, tra tastiere appena accennate, ritmica spezzata e rumori di sottofondo.

Quando Opiate offre una base di piano è per sfregiarla, tagliarla e destrutturarla con l’elettronica nervosa di “Stp!”. Il meglio sta forse nella conclusiva “OpiTTT”, quando in modo inaspettato dai suoni digitali riesce infine a prendere forma una scarna eppure suadente melodia. Suoni che aprendosi a qualche spiraglio potrebbero regalare in futuro musica affascinante. Per ora “Sometimes” abbina spunti interessanti a momenti di noia.

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