CREAM, Disraeli Gears (Polydor, 1967)

Per chi ama le date: il disco forse più famoso dei Cream, gruppo britannico composto da Eric Clapton alla chitarra (ovviamente), Jack Bruce al basso e Ginger Baker alla batteria, esce lo stesso anno di “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” dei Beatles e di “Something else by the Kinks” dei Kinks. Confronti a parte, abbiamo di fronte un album importante nella storia del rock. Tutti e tre i musicisti avevano alle spalle esperienze prestigiose con altri gruppi: per questo i Cream sono considerati generalmente il primo super-gruppo del rock. Pur durando praticamente due anni, dal 1966 al 1968 (l’album “Goodbye” del 1969 uscì quando il gruppo si era già di fatto sciolto), i Cream hanno lasciato il segno, sia musicalmente che per quanto riguarda successo di pubblico e vendite discografiche. Abilissimi strumentisti, i tre suonano un efficace rock-blues con qualche accento psichedelico e aperto ad influenze più marcatamente pop. Nelle esibizioni dal vivo le canzoni vengono spesso e volentieri dilatate in code strumentali dove l’improvvisazione svolge un ruolo importante (Ginger Baker ha una formazione jazzistica). “Disraeli gears” è invece un disco non molto lungo, il che è forse, in questo caso, un pregio: ci sono offerte piccole perle come “Strange brew” e la famosa “Sunshine of your love”, basata sull’indovinato riff della chitarra di Eric Clapton, che anche grazie a questo disco venne consacrato come uno dei migliori chitarristi. “World of pain” è uno dei brani migliori per quanto riguarda la sezione vocale, che per qualche critico, ma non per tutti, costituisce il punto debole dei Cream (cantante principale è Bruce, che effettivamente appare talora un po’ “sfiatato”). Bella vocalmente è anche “Swlabr”, grintosa, con Clapton onnipresente. Famoso anche il riff di “Outside woman blues”. In “Take it back”, canzone prettamente blues, fa capolino l’armonica suonata da Bruce.
Membri esterni del gruppo erano Pete Brown, paroliere, e Felix Pappalardi, strumentista e produttore.
Un’icona del rock è la psichedelica copertina dell’album.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *