[LoSpazioBianco] “Pelle d’uomo”, l’ultimo lavoro di Hubert

Pelle d’uomo, l’ultimo lavoro di Hubert

In collaborazione con Zanzim, Hubert ci regala “Pelle d’uomo”, una favola rinascimentale che apre molti temi e ne chiude pochi.

Edito in Italia da  (originale francese edito da Glénat, 2020), Pelle d’Uomo rappresenta l’ultimo lavoro che Hubert ha sceneggiato prima della sua prematura dipartita, in collaborazione con Zanzim, disegnatore. L’opera, vincitrice di numerosi premi in Francia tra cui il Gran premio della critica ACBD (2020) e il Fauve des lycéens al Festival d’Angoulême (2021), si è aggiudicata il nome di fumetto francese più premiato dell’anno 2020.

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 risulta essere abbastanza semplice e lineare, seppur intrigante. La protagonista di questa favola rinascimentale è Bianca, una giovane donne in età da marito, bella e candida come da tradizione. Per motivi commerciali la famiglia di Bianca ha contrattato per lei un matrimonio combinato con il giovane e prestante Giovanni. Nonostante l’affetto che Bianca prova per la sua famiglia, sogna un matrimonio per amore e non ne fa mistero. Fortunatamente le donne della sua famiglia hanno un asso nella manica. Da generazioni si tramandano una pelle d’uomo, che utilizzano all’occorrenza per vestire i panni di un giovane e capire come ci si sente in quella società come uomini, anziché come donne. Vestendo i panni del giovane Lorenzo, Bianca può avvicinare il suo futuro sposo Giovanni conoscendolo a fondo e creando con lui un legame d’intesa molto forte, scoprendo anche la sua omosessualità. Da questa esperienza le vite di Bianca e di Giovanni iniziano ad assumere un significato diverso e le persone che li circondano ne sono coinvolte loro malgrado.

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È proprio la possibilità di Bianca di poter vestire la pelle di un uomo a conferire alla  francese il diritto di entrare a pieno titolo tra le letture vicine ai temi cari alla comunità LGBTQ+. Tuttavia, scavando più a fondo tra le tante tematiche che sono trattate, non troviamo che quella legata al mondo queer sia quella preponderante. L’accento viene posto invece maggiormente sulla tematica dei ruoli di genere. La possibilità che ha Bianca di vestire la pelle di Lorenzo permette a lei stessa e al/la lettore/lettrice di esplorare tutte quelle situazioni in cui donne e uomini hanno ruoli diversi, riscontri diversi, possibilità diverse. Sotto questo aspetto, un punto di forza del fumetto è quello di portare alla luce come la sessualità maschile, libera anche nell’omosessualità, venga vissuta in modo opposto rispetto a quella femminile, oppressa anche all’interno del matrimonio. Il personaggio di Bianca, grazie alla possibilità di provare il piacere nei panni di Lorenzo, si evolve perché non solo capisce l’amore, ma sperimenta anche la libertà sessuale, che conquista e mantiene nella sua parte femminile.

imag 2La prima cosa che balza all’occhio sfogliando il volume, sono le riconoscibilissime vignette di Zanzim, il quale ha fatto un ottimo lavoro di disegno sullo studio dei personaggi e soprattutto sulla caratterizzazione degli ambienti interni ed esterni, aiutato anche dalla colorazione. Prendiamo ad esempio il personaggio principale, Bianca: pelle candida come la neve e due occhi blu come zaffiri. Risulta evidente come l’autore volesse conferire alla protagonista un tratto distintivo che la caratterizzasse nel suo essere donna pura, la pelle bianca (richiamata anche dal nome). L’azzurro acceso dello sguardo permette a chi legge di riconoscerla chiaramente anche quando è Lorenzo: un trucco grafico convincente.
Le vignette sono disposte in maniera piuttosto lineare, come vuole la migliore tradizione francese, con un ritmo cadenzato facile da seguire. Solo in alcune occasioni troviamo delle pagine splash  molto interessanti: in più di un’occasioni l’artista ci propone delle tavole a vignetta unica che rappresentano un ambiente all’apparenza statico, se non che la dinamicità all’interno della tavola è data dai personaggi che si muovono su di essa. È come se i personaggi fossero in vignette diverse, mentre lo sfondo è un’unica grande tavola.

L’ambientazione medioevo/rinascimentale rappresenta un espediente narrativo che giustifica l’ostilità generalizzata della comunità verso un ruolo diverso della donna rispetto a quello di moglie-madre e verso l’omosessualità e la libertà sessuale. Molti dei disegni richiamano anche gli studi anatomici della figura umana che spesso si trovano rappresentati nelle edizioni scientifiche di quel periodo storico, intrigante strumento che da una parte immerge il lettore nel tempo della storia, dall’altra incarna un ottimo strumento per come Bianca scopre l’anatomia del corpo maschile che sta indossando.
Anche i colori giocano un ruolo fondamentale nel caratterizzare i tempi e gli spazi della narrazione. Sfondi in toni di rosso o in toni di blu a identificare rispettivamente momenti di fuoco (rabbia, ribellione, eccitazione) e momenti di quiete. In generale, la piattezza e lo scarso realismo dei colori, uniti a un disegno cartoonesco, e le cornici che incoronano l’immagine all’inizio di ogni capitolo rendono il libro confezionato come una vera e propria favola.

Nonostante il tentativo di portare a galla temi di grande attualità, non vi è una vera propria emancipazione dei personaggi rispetto alle aspettative sociali, è come se il fumetto disegnasse un quadro inesorabile senza veramente dare una soluzione di riscatto all’interno della società stessa o per la società stessa. L’autore non riesce far dare ai personaggi una risposta positiva: l’accettazione della situazione è personale e non coinvolge il cambiamento di mentalità della comunità.
Da segnalare è il ruolo del religioso, fratello di Bianca, incarna esattamente tutti quegli stereotipi di coloro che demonizzano qualsiasi comportamento al di fuori dei canoni preimpostati. Rappresenta la Chiesa e tutta la Chiesa in maniera stereotipata, il che è un po’ un’occasione persa per proporre una critica multidimensionale, al posto di un semplice puntare il dito al contrario.

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Il fumetto apre svariati temi, tutti molto interessanti, ma non ne approfondisce nemmeno uno, resta sempre in superficie e non fornisce soluzioni positive. Fornisce in gran parte una visione stereotipata dei personaggi. Un po’ un’occasione persa, visto che comunque il volume ha un buon ritmo e la storia rappresenta una piacevole lettura d’intrattenimento.
Forse a volte attribuiamo ad alcune storie delle responsabilità che poi non riescono a sostenere. Magari potremmo lasciare che siano solamente dei piacevoli fumetti da leggere senza aspettarsi che cambino la visione del mondo dei lettori e delle lettrici.

Abbiamo parlato di:
Pelle d’uomo
Hubert, Zanzim
Traduzione di 
 2021
160 pagine, cartonato, colori – 20,00 €
ISBN: 9788832735673


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