La Top 7 della settimana (#12, 2021)

7. Moby si guarda alle spalle

È tempo di autocelebrazioni per Moby che annuncia per il 28 maggio l’uscita di “Reprise”, un nuovo lavoro che conterrà alcuni brani della sua discografia rivisitati insieme alla Budapest Art Orchestra. In contemporanea verrà fuori anche un documentario incentrato sulla vita dell’artista con i contributi nientepopodimeno che di David Bowie e David Lynch. Intanto è disponibile una inedita versione di “Porcelain”, realizzata con Jim James dei My Morning Jacket.

6. Chi è il giardiniere più stressato del mondo?

La Sub Pop tira fuori un gioiellino per tutti gli amanti del mondo floristico e dell’alt-folk. “World’s most stressed out gardner” è il nuovo album del musicista canadese Chad VanGaalen. Istruzioni su come coltivare il proprio giardino in tempi di pandemia grazie ad una cura lisergica.

5. RIP Dan Sartain

Il 20 marzo ci ha lasciati a soli 39 anni Dan Sartain, talentuoso esponente dell’ultima generazione garage rock, a fianco degli Hives e White Stripes. L’ultimo suo disco è uscito nel 2016 e si intitola “Century Plaza”. Stava lavorando a un nuovo album. Non sono conosciute le cause della morte.

4. Bonnie “Prince Billy” illustrato a scala naturale

Ad aprile è atteso il ritorno discografico di Bonnie “Prince” Billy con Matt Sweeney nell’album “Superwolves”. Il videoclip del singolo uscito questa settimana è stato realizzato dall’illustratore Geoff McFetridge con i dipinti dei due artisti utilizzati in varie sequenze.

3. L’Inghilterra profonda di Gazelle Twin & Nyx

Elizabeth Bernholz, conosciuta come Gazelle Twin, ha pubblicato “Deep England”. Un album sulla crisi personale e collettiva che attanagliano il Regno Unito e anche tutto il resto del mondo. Potete leggere la nostra recensione qua.

2. L’intenso ultimo disco di Lana del Rey

Chemtrails Over the Country Club” è il nuovo album pubblicato da Lana Del Rey. Nelle uscite di questa settimana abbiamo scritto una approfondita recensione che trovate qua.

1. Vibrazioni cosmiche in “Promises” di Floating Points, Pharoah Sanders e la London Symphony Orchestra

Tra le release di questo 26 marzo c’è uno dei dischi destinanti probabilmente a entrare nella hall of fame 2021. Il producer inglese Floating Points ha collaborato insieme a Pharoah Sanders, sassofonista jazz, allievo di John Coltrane e Sun Ra, a un album che culla delicatamente in un percorso mistico tra passato e futuro. La presentazione che ha accompagnato l’uscita del disco è una “non visual experience”: uno schermo nero e l’invito a rivolgere tutta l’attenzione al suono.

(Eulalia Cambria)