[Scoutcloud] Il funk-soul fuori dagli schemi dei Karate Boogaloo

Sono tempi di retromania: lo sappiamo. C’è chi però nel rifarsi al passato, riesce a non scadere nel revival più pedissequo. È il caso della scena funk-soul di Melbourne che gira tutta attorno a gruppi come Surprise Chef, Karate Boogaloo, Pro-Teens e a una piccola etichetta discografica totalmente DIY – la College Of Knowledge Records  – fondata da Lachlan Stuckey e Jethro Curtin (rispettivamente chitarrista e tastierista dei Surprise Chef).
Il suono è ovviamente quello analogico, delle registrazioni su nastro ma l’approccio al fare musica è fuori dagli schemi: i già citati Surprise Chef e Karate Boogaloo – le due band che sono l’anima dell’etichetta – collaborano, si scambiano musicisti, fanno tutto da soli (pure l’artwork dei dischi), registrano brani nello studio di casa. Hanno una mentalità aperta a qualsiasi contaminazione sonora e una scrittura non convenzionale. Per dire, “Carn The Boogers” – il primo album dei Karate Boogaloo uscito a maggio 2020 –  arriva dopo due mixtape (KB’S Mixtape No.1 e KB’S Mixtape No.2“) in cui il gruppo si è divertito a reinterpretare brani che sono stati campionati in classici hip hop, pop (da ascoltare assolutamente “Tour de France“). Nel nuovo disco le canzoni sono tutte autografe, lo spirito da vagabondi del groove continua però: nelle nuove tracce – tutte strumentali (come al solito) – la band danza come un giocoliere sul ritmo. Senza mai cadere, sempre sul pezzo. I cinque minuti di “Space Language” sono forse l’apoteosi di questo ondivagare musicale. Un funk-soul con il surf nel cuore.

(Monica Mazzoli)