The Matinée, nuovo LP con Geddes (Belle & Sebastian): le 7 tracce della loro vita

Esce oggi 27 marzo “Event Horizon”, il nuovo disco di The Matinée per Neon Tetra Records e distribuito in Italia da Audioglobe.

Il disco, anticipato dal singolo “Summer Sun”, è nato in stretta collaborazione con Chris Geddes dei Belle and Sebastian, grande amico ed estimatore e ormai definitivamente un membro aggiunto della band, che ha partecipato alla creazione di ben sei brani sui nove totali. Altro ospite del disco, questa volta sul versante italiano, Pier Ferrantini (Velvet), che presta la voce nel brano “Satellite”.

“Event Horizon” vanta la produzione di Tony Doogan, eletto da Billboard come uno dei migliori producer in circolazione e già al lavoro con artisti del calibro di Mogwai, Libertines e Glasvegas. Unica eccezione il brano “Goldfish”, prodotto da Julian Corrie, chitarrista dei Franz Ferdinand, una band a cui i Matinée sono profondamente legati: la loro carriera è sbocciata – fin dal nome, che si ispira alla celebre canzone del primo disco di Kapranos e soci – anche grazie alla band scozzese, che in passato li elesse a sua tribute band ufficiale e li scelse come gruppo d’apertura di alcune date italiane.

Definiti da Carl Barat dei Libertines come “la risposta italiana alla musica indie dei Naughties”, i Matinée sono un quartetto composto da Luigi Tiberio (voce, chitarra, synth), Alfredo Ioannone (voce, basso), Giuseppe Cantoli (chitarra) e Alessio Palizzi (batteria) che oggi si divide tra Regno Unito e Italia.

Proprio dal profondo legame con l’Inghilterra, che da sempre contraddistingue la band e che ora rischia di vacillare, nasce l’ispirazione per il disco. “Event Horizon” è infatti un viaggio sonoro concepito per dimenticare e cercare di superare la scoraggiante situazione contemporanea. Una sorta di consapevole escapismo intellettuale per non farsi sopraffare dalle preoccupazioni.

“Event Horizon” è un concept album che vuole guardare oltre: allo spazio e alle stelle, alle galassie e alla luna, per indagare ciò che non si può vedere a occhio nudo. Un implicito invito a non fossilizzarsi sui nostri microcosmi ma ad adottare una visione più ampia, inclusiva e globale.

Abbiamo chiesto alla band di selezionare 7 tracce che hanno ispirato il loro percorso musicale.

Talking Heads, “This Must Be The Place” Play
In 4 minuti e 56 secondi ti spiega la vita: una melodia spensierata che si contrappone al malessere dell’uomo moderno.

Girl feat Seawaves, “Timecop 1983” Play
Arrangiamenti di synths epici e un testo che crea una malinconia eterna per un tempo perduto che non ritornerà. Come recita il testo ‘These days and these nights are all us all us is what we need. Don’t speak, our words are for us, for lovers till the end. ‘

Tom Petty, “Free Falling” Play
Ognuno di noi nella vita ha permesso al lato oscuro che è in noi di farci perdere qualcosa di importante, vorrei essere una brava persona ma non ci riesco

Tears For Fears, “Shout” Play
é stato il faro nella tormentata adolescenza, una canzone che ci ha insegnato come ribellarci e come gridare fuori il disagio che ci corrode dentro, anche da adulti. Una vera medicina per lo spirito.

Cheap Trick, “Surrender” Play
E’ lo spirito con cui noi generazione Xennial abbiamo sempre affrontato la vita: non devi mai tradire te stesso per quanto bizzarro tu sia.

Of Montreal, “Wraith Pinned to the Mist and Other Games” Play
Il puro surrealismo musicale con armonie che cambiano costantemente in 4.16 minuti. Il messaggio nel testo ricorda la società di isolamento degli ultimi due anni in UK: ‘let’s pretend we don’t exist’ . Questo è anche il messaggio di escapismo che sta dietro a “Event Horizon”.

UNKLE, “Hold My Hand” Play
La migliore medicina per superare le avversità oggigiorno è fare affidamento sull‘ aiuto del prossimo e cercare di rallentare il ritmo della nostra esistenza, proprio come recita il testo di questo brano ‘Hold my, hand, I need you now, slow me down, I don’t know how’. Piani sonori che si incontrano tra voci megafonate e suoni inconsueti.