La Top 7 della settimana (#35/2018)

Bando alle ciance, si riprende!

7. La delicatezza di William Fitzsimmons

William Fitzsimmons deve essere andato a scuola da Sam Beam, perché “Angela”, estratto dal nuovo album “Mission Bell”, sembra una dolente ballata di Iron & Wine. In realtà è la cronistoria del suo, tormentato, ultimo anno di vita, culminato con la separazione dalla sua seconda moglie. Un abbraccio, caro William.

6. Quando una foto è un Caravaggio

Il fotografo Stéphane Burlot ha fotografato i A Place to Bury Strangers nel live al Petit Bain di Parigi, e ha praticamente rifatto la Medusa di Caravaggio.

5. Jonathan Jeremiah, un bravo ragazzo

Jonathan Jeremiah ha una voce interessante pare essere alla ricerca di un folk seventies mischiato con il soul, verso la direzione di un Lenny Kravitz più ruspante, diciamo più “bravo ragazzo”. Il tutto certamente con groove. L’album “Good Day” è uscito oggi 31 agosto 2018 su [PIAS] mentre qui di seguito possiamo recuperare il video di “Mountain”, uscito a luglio.

4. Il Guru in un ortofrutta


Che fine ha fatto il rap italiano anni ’90? Qualcuno lo riprende. Lui si chiama Il Guru ed è un rapper italo-colombiano classe 1988. Il video di “Bombe A Mano 3”, su produzione di Captain Futuro, si lascia ascoltare ma Il Guru entra più propriamente nella Top 7 per la fantastica foto di presentazione, opera di Fabio Zito.

3. Stefano Solventi, gli ultimi 20 anni con la lente dei Radiohead

Non vediamo l’ora di leggerlo.

2. Old Smile, alla ricerca dello psycho-jazz

Tom Herman Jr. aka Old Smile è un one-man-band nativo del New Jersey che guarda a quella psichedelia con i filtri invecchiati di Instagram ma con un gusto jazzy.
Il suo nuovo EP si intitola “Ripple Trail” ed è tutto da scoprire.

1. Il “disco rosso” di Anna Calvi

Si intitola “Hunter”, ma siccome tutte le foto di presentazione e di preparazione del lancio dell’album sono state caratterizzate dal colore rosso, potremmo anche definirlo il Red Album della Calvi. Che, ai primissimi ascolti, sembra davvero più a fuoco dei precedenti.

(Paolo Bardelli)