Fast Animals and Slow Kids, Locomotiv Club, Bologna, 2 Aprile 2017

Prima data sold out, seconda che l’ha sfiorato, la band umbra ha conquistato il terreno emiliano.
Sul palco un paio di testata e cassa Orange garantiscono un impatto sonoro duro, lo stesso che veste il loro ultimo disco.
Con quasi mezz’ora di ritardo sull’orario previsto, il concerto inizia con Enrico Zoi alla guida del mixer, ad aprire le danze “Asteroide” e dopo pochi secondi è già lo scatenarsi di un pogo furibondo che mette a dura prova le transenne sottopalco.
Numerosi i tentativi dei fan di salire sul palco (più di qualcuno peraltro riuscito), incendiato dai potenti riff hardcore di Guercini, Romizi, ulteriormente resi corposi dall’aggiungersi, in alcuni brani, della terza chitarra suonata dal tastierista, e new entry della band, Daniele Ghiandoni.
La scaletta è una corsa a perdifiato, tra incastri e stop di batteria, il basso a tappeto di Jacopo Gigliotti e l’evidente fame del gruppo perugino, ancora vivissima e per nulla controllata.
Aimone, con la sua vocalità ruvida e potente, conduce i giochi, ha un rapporto molto fisico con il pubblico, ama lo stage diving, una presenza, la sua, fortemente energica che sa di anni ’90 e che stride con la compostezza degli altri membri; abbandona il palco durante “Mariantonietta” per raggiungere il bancone del bar e farsi passare un Negroni, ma soprattutto non dimentica di ringraziare nessuno, si dilunga nel parlare facendone preventivamente ammenda,insomma, è l’anima dei FASK.
Il brano che colpisce di più nell’esecuzione è “Montana”, ben scritto, mette in mostra le qualità di ogni membro, ricorda i germi ed il ruggire dell’alternative rock italiano prima dei talent.
Ottimo il controllo del livello dei suoni, non semplicissimo per un genere che necessita per natura di spingere dal primo all’ultimo minuto.
Tre canzoni a comporre il bis: “Come reagire al presente” e le due top track “A cosa ci serve” e “Forse Non è la Felicità”, che da il nome all’album ed al tour.
Osservando le facce e le movenze del giovane pubblico che affolla il club di via Sebastiano Serlio resta in mente una frase contenuta in “Ignoranza”: La Ribellione è Morta.
Forse è così, ma quell’energia sprigionata e condivisa è da preservare e coltivare.
Luci spente on stage, ed è tempo di asciugarsi con felpe e magliette dai fiumi di sudore.

La Setlist della seconda data a Bologna.