CASS McCOMBS, “Mangy Love” (Anti, 2016)

Ora su Anti, sono passati tredici anni dall’esordio di Cass, “A”, pubblicato in Europa dalla 4AD. Dopo cambi di etichetta e progetti collaterali come gli Skiffle Players, arriva “Mangy Love”, ed è la naturale evoluzione di uno stile cantautorale che è partito roots per transitare nei mari del sound tra ’70 e ’80 che caratterizza molti dischi degli ultimi anni.

La produzione di Rob Schnapf grantisce arrangiamenti scintillanti con le coordinate sonore che spaziano, senza vergogna alcuna, da Townes Van Zandt agli Steely Dan (“Laughter Is The Best Medicine”), incastrando ferali istinti pop in beat squadrati (“Bum Bum Bum”) e suoni lush (“Opposite House”) che permettono soavi rimbalzi tra funky e soul. Le “vecchie” abitudini blues non sono accantonate (“Rancid Girl), ma non serve arrivare alla splendida “I’m A Shoe” per farsi conquistare dalla caldissima levigatezza per niente posticcia del disco della maturità di Cass.

80/100

(Giampaolo Cristofaro)