Baloji, lo stregone post-moderno del Congo scoperto da Bella Union

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Ci sono voluti pochi secondi del suo nuovo brano “Spoiler” per convincerci, e probabilmente succederà lo stesso anche coi voi: Baloji è un’esplosione di ritmi e colori a cui è davvero difficile rimanere indifferenti.

Appena approdato in Bella Union, con la quale farà uscire “64 bits & Malachite” il prossimo 4 novembre, Beloji è un ragazzo congolese a cui è difficile affibbiare un’etichetta esaustiva: scrive, canta, produce, recita, disegna…e chissà cos’altro. Uno spirito libero e post-moderno, capace di mixare come un alchimista i più diversi approcci artistici nella definizione di uno stile musicale ibrido, che spazia con disinvoltura dai tribalismi, al funk, al rap, a ritmi etnici o caraibici.

Quello con l’alchimista non è un paragone casuale: originalmente, “Baloji” in Swahili significa “uomo di scienza”, ma gli anni del colonialismo belga ne hanno distorto l’accenzione, che ora è più vicina a “stregone, scienziato occulto”. Noi ne siamo rimasti stregati. Occhio, che la pozione è potente.