Beatclash: alla ricerca dell’hype

beatclash

Kalporz ha avuto la possibilità di testare la versione Beta di Beatclash, un nuovo tipo di piattaforma musicale. La piattaforma non è ancora attiva (la data del lancio non è ancora stata ufficializzata) ma abbiamo avuto l’interessante opportunità di verificarne il funzionamento e dare le nostre impressioni “preventive”.
Beatclash funzionerà con l’ormai noto sistema following/followers: ogni user ha la possibilità di pubblicare sul proprio profilo video e canzoni da YouTube, Vimeo etc. Unica regola: il video o la canzone in questione devono essere stati pubblicati al massimo da 400 giorni. Uno speciale algoritmo calcola in tempo reale l’hype del video pubblicato, basandosi su diverse caratteristiche, tra le quali i giorni trascorsi dalla pubblicazione, il totale delle visualizzazioni sul web, la percentuale degli ascolti privati effettuati dagli users, la popolarità/notorietà dell’artista, il numero di condivisioni e like su i social network più importanti, ecc. Al video viene poi assegnato un punteggio che permette sia al brano che allo user che l’ha pubblicato di salire di ranking e di acquisire visibilità su Beatclash. Ma sono ancora possibili lievi modifiche a questa versione Beta.
Ebbene… che effetto ha fatto Beatclash ai kalporziani?

Il progetto Beatclash, nato su iniziativa del brand Replay, si sviluppa come piattaforma web, in versione beta e con un’ottima grafica, atta a promuovere nuovi artisti. Con una semplice iscrizione l’utente qualunque diventa un potenziale “scouter”, scovando nel database (di last fm) e condividendo sui vari social l’artista – emergente – preferito.
Vengono quindi ad abbattersi barriere e filtri tra ascoltatore ed artista, il fan o presunto tale è nel contempo spettatore e protagonista, contribuisce a pubblicizzare – si spera sempre più concretamente – il gruppo o il cantante alle prime armi. Tutto ciò è possibile – va detto – grazie a solidi basi di creazione e progettazione: il sistema di Beatclash si regge di fatto su un complesso algoritmo predisposto a calcolare l’hype dei brani tramite numerose variabili: quantità di like, “clap” e visualizzazioni su i vari portali. Di conseguenza la popolarità dell’artista crescerà insieme a quella dell’utente, è un circolo vizioso – virtuoso – di scambi di video e like. Si spera vada avanti ed abbia da sparare le cartucce migliori.

(Monica Mazzoli)

BEAT CLASH from Martin Gauffin on Vimeo.

La grafica vivace e snella ricorda quella del portale berlinese su opportunità di lavoro SOMEWHERE.HQ. Tra i pro c’è senz’altro la velocità e la facile reperibilità di video di qualsiasi brano da poter condividere. Si intuisce subito la dinamica degli hype, molto interessante la sezione sui propri video.
Tra i contro, potrebbe diventare un ulteriore strumento in mano alle major visto il numero di visualizzazioni di certi video mainstream. Gli emergenti, salvo casi eclatanti e sporadici, continuerebbero ad avere quel gap di partenza piuttosto incolmabile.

(Piero Merola)

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L’idea di Beatclash è semplice: creare una grande community musicale sfruttando lo strumento più semplice di diffusione e conoscenza delle nuove tendenze, l’intramontabile videoclip. Il meccanismo che sfrutta questa nuova piattaforma è in realtà complicato, trattandosi di algoritmi e calcoli vari tra social network, visualizzazioni web, popolarità dell’artista; magari perché sono io che non ci capisco un tubo in materia, già a liceo per la prova di matematica mi era toccato copiare.
E riesce a coinvolgere l’utente, al di là del suo aspetto “sociale” che lo fa somigliare a Twitter, sia in modo attivo (un pezzo da caricare ha tante versioni disponibili e soprattutto, deve essere nuovo) che passivo, quando risolve certi dilemmi esistenziali su chi sia più trendy – Avril Lavigne batte Katy Perry. In più c’è lo streaming radio che raccoglie tutti i video, sfide tra gli users, classifiche e chissà quante altre ne spunteranno fuori. Peccato che il sito non mi abbia ancora calcolato il livello di hype da scopritore di video ma come per le ciliegie, un algoritmo tira l’altro e stanno solo cercando quello giusto.

(Matteo Maioli)

22 novembre 2013